Domenica 24 Novembre 2024

L’internazionale Jihadista

Una vera e propria internazionale del terrore, con al Qaeda e Isis che giocano un ruolo di catalizzatori e altre formazioni alleate con l'uno o l'altro gigante jihadista. Ecco il quadro della minaccia globale del terrorismo di matrice islamica. AL QAEDA. Fondata da Osama bin Laden nel 1989, mentre lo sceicco del terrore combatteva i sovietici in Afghanistan, prende il nome da uno dei primi campi di addestramento dei terroristi, il significato del termine in arabo è infatti «la base». L'attentato più clamoroso è quello contro le Torri Gemelle e il Pentagono, l'11 settembre del 2001. Dopo l'uccisione di bin Laden, nel 2011 in Pakistan, è diretta dall'egiziano Ayman al Zawahri. Oltre alle sue ramificazioni ufficiali, annovera tra le proprie file il Fronte al Nusra (Siria), e diverse formazioni jihadiste indonesiane. AQAP. È il ramo yemenita-saudita di al Qaeda. Fondata nel 2009, il suo leader è Nasser al-Wahaishi, ma la figura di maggiore spicco è certamente Ayman al Awlaki, l'imam americano-yemenita fondatore di Inspire e considerato il «padre» dei «lupi solitari» per i suoi collegamenti con la gran parte degli attentati condotti da «terroristi della porta accanto».  AQIM. Al Qaeda nel Maghreb islamico è stata fondata nel 2007. È l'erede delle formazioni algerine salafite, Gia e Gspc, ma ha da tempo esteso il proprio raggio d'azione fino in Mali, Ciad e Libia. AQIS. È la costola per il continente asiatico. La sua nascita è stata annunciata lo scorso settembre da al Zawahri, nel primo discorso audio dopo la rottura con l'Isis di Abu Bakr al Baghdadi, che risale all'inizio del 2014. Il gruppo unisce le formazioni integraliste combattenti del Bangladesh, della Birmania, degli Stati indiani del Kashmir e dell'Assam. ISIS. È nato nel 2013 quando i miliziani di Baghdadi hanno iniziato a combattere in Siria. È l'erede del ramo di al Qaeda in Iraq. L'acronimo sta per Stato islamico in Iraq e Levante (Siria). Tra febbraio e aprile dello scorso anno si consuma la rottura con al Qaeda. A giugno ha cambiato nome in Stato islamico, e Baghdadi si è autoproclamato califfo. Nell'ultimo anno si è caratterizzata per le brutali esecuzioni in piazza, sia di ostaggi stranieri sia di militari iracheni e siriani. ANSAR AL SHARIA (Libia). I «partigiani della Sharia» sono nati in Libia sulla scia della rivoluzione anti-Gheddafi, nel 2011. Il loro leader è il 46enne Mohammad al-Zahawi. Hanno conquistato Bengasi e proclamato un Califfato. Ansar ha guidato l'assalto alla sede Usa nel 2012, costato la vita all'ambasciatore Chris Stevens e altri tre statunitensi. Sono stretti alleati dell'Isis, da cui ricevono addestramento e fondi. Il tramite sarebbe Ansar beit al Maqdis, il gruppo attivo nel Sinai. BOKO HARAM. Nato nel 2001-2002, significa l'educazione occidentale è peccato. Dal 2010 le stragi più efferate: dalle bombe contro le chiese all'attentato contro la sede Onu di Abuja fino agli attacchi contro i villaggi. La scorsa settimana in una serie di raid avrebbero ucciso 2.000 persone. Da quest'anno hanno iniziato a utilizzare donne e bambine kamikaze. Antico alleato di al Qaida, Boko Haram è ora alleato dell'Isis. TALEBANI. I ribelli afghani e i loro cugini pachistani sono considerati un gruppo indipendente. Fino alla morte di bin Laden erano legati a doppio filo con al Qaida, organizzazione poi disconosciuta.

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