NEW YORK. Sesso coniugale con un malato di Alzheimer non costituisce un reato. Una giuria dell'Iowa ha prosciolto l'ultrasettantenne Henry Rahyons dall'accusa di aver abusato della moglie Donna nella casa di riposo dove lei era ricoverata. «Finalmente è stata fatta giustizia», ha detto Rahyons salutando il verdetto. L'uomo era stato arrestato su richiesta delle figlie di primo letto di lei. Per condannarlo, la procura doveva dimostrare che Rahyons avesse avuto contatti sessuali dopo esser stato diffidato dal farlo e che la moglie avesse perso la capacità di essere consenziente. La difesa è riuscita a creare dubbi su entrambi gli aspetti anche alla luce dell'età dell'imputato e della sua defunta consorte.
Il caso è il primo del genere. Donna Rahyons è morta lo scorso agosto alla vigilia del 79esimo compleanno dopo una battaglia quadriennale con la malattia. L'azione legale è stata anche il pretesto per esaminare l'argomento spinoso del «consenso» in giorni in cui questo stesso tema è al centro di un dibattito che riguarda l'altra sponda della vita: i giovanissimi nei campus universitari che finiscono per avere rapporti indesiderati sotto l'effetto di droga o alcol. Nel caso dei Rahyons l'interrogativo era sulla labile linea in cui un partner fino a ieri consenziente è in grado di dire sì o di no alle avances dell'altro. Henry, fino a quest'anno parlamentare statale dello Iowa, aveva conosciuto Donna nel coro di una chiesa. Entrambi vedovi, si erano sposati quando entrambi avevano passato i settanta, ma la loro «seconda chance» di felicità è durata poco.
La diagnosi di Alzheimer è arrivata dopo una serie di episodi imbarazzanti e l'anno scorso le figlie di primo letto avevano ricoverato Donna in casa di riposo contro la volontà del marito. Sempre le figlie, avendo sentito con i medici, avevano concluso che la madre non fosse più in grado di avere rapporti consensuali. Henry non lo aveva accettato. Dopo un paio di furtive, quanto poco bollenti, «visite coniugali», le figlie lo avevano accusato di stupro. Lo scontro in aula è stato tra psichiatri e periti. Lo stato dell'Iowa ha messo al bando 25 anni fa il sesso non consensuale, e tuttavia, secondo gli esperti, l'Alzheimer presenta sfumature: «L'intimità può far bene al malato», ha detto Elizabeth Edgely dell'Alzheimer Association, mentre per il geriatra Douglas Wornell sarebbe «ingenuo» pensare che la perdita di memoria precluda la capacità di consentire a un rapporto sessuale: «Un pò come dire che non sapeva se voleva mangiare».
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