MADRID. Dopo sette ore di fermo, Rodrigo de Rato, l'ex direttore generale del Fondo monetario internazionale ed ex vicepremier di Josè Maria Aznar è tornato in libertà dopo la mezzanotte. Rato è accusato di frode, riciclaggio di capitali e occultamento di beni, nell'ambito di un'inchiesta avviata dal Tribunale superiore di Madrid. L'ex presidente di Bankia e ministro delle finanze ha assicurato di «aver collaborato attivamente» con gli agenti della Polizia Tributaria, che hanno effettuato ieri sera perquisizioni nella sua abitazione e nel suo studio, nel centralissimo ed elegante quartiere madrileno di Salamanca. Il fermo è stato ordinato ieri pomeriggio dal magistrato di turno, dopo che la Procura aveva presentato in mattinata una denuncia contro Rato e diverse altre persone, nell'ambito di un'inchiesta che secondo la stampa spagnola riguarderebbe attività private dell'ex ministro. Si aggiunge a due altre inchieste in corso: primo, quella in cui l'ex direttore generale del Fmi risulta imputato per truffa nell'esordio in Borsa di Bankia nel 2011, in corso presso l'alta corte dell'Audiencia Nacional. Secondo, quella sullo scandalo delle carte di credito non dichiarate, concesse a 86 consiglieri e dirigenti di Caja Madrid e di Bankia, con Rato in veste di indagato.