Lunedì 23 Dicembre 2024

Usa, la sfida della Clinton sulle tasse: "I ricchi paghino di più"

Hillary Clinton

WASHINGTON. Non sarà una campagna elettorale su Hillary Clinton, ma sugli americani. Questa la promessa, la sfida dell'ex first lady. Una campagna il cui messaggio sarà rivolto alla gente comune, alle famiglie della classe media. In uno slogan, agli «Everyday Americans», con cui Hillary intende instaurare un dialogo diretto da qui ai prossimi 18 mesi. E il primo affondo da candidata ufficiale non poteva essere più chiaro: dopo la grande crisi le famiglie americane ancora tribolano, mentre la ricchezza si concentra ancora nelle mani di pochi. Quelli già più ricchi e che spesso pagano meno tasse degli altri. Per questo «bisogna rimettere il Paese sulla giusta via». Così l'avventura di colei che potrebbe diventare la prima donna presidente nella storia degli Stati Uniti inizia strizzando l'occhio all'ala liberal del partito democratico, a coloro che preferirebbero la discesa in campo della paladina delle lotte anti-Wall Street, Elizabeth Waren. E al giovane senatore repubblicano Marco Rubio, che l'accusa di rappresentare il passato, replica senza polemiche, ma con tanti piccoli gesti che rafforzano la sua immagine di donna tutt'altro che «out of touch», fuori dalla realtà. Per dare il calcio di inizio alla sua campagna ha scelto l'Iowa, il piccolo stato da dove per tradizione partono le primarie. E dove nel 2008 gli elettori democratici fecero naufragare le sue ambizioni presidenziali, incoronando invece Barack Obama. Da quest'ultimo è però arrivato adesso una vera e propria benedizione: «È un po' presto per l'endorsement. Ma - ha detto Obama in una intervista tv - posso dire che Hillary è talentuosa, tenace, è stata un grande segretario di stato, è una mia amica. E penso che sarebbe un ottimo presidente». In Iowa Hillary incontra nel corso di una tavola rotonda studenti e professori del community college di Monticello. «C'e qualcosa di sbagliato - afferma - quando un amministratore delegato guadagna 300 volte di più di un suo dipendente e quando il manager di un hedge fund paga meno tasse di una famiglia e di uno studente costretto a pagare un debito elevato per poter studiare». Poi snocciola i quattro pilastri della sua agenda elettorale: rafforzare la ripresa economica anche in un'ottica di maggiore giustizia sociale; sostenere le famiglie e le comunità colpite dalla crisi; correggere un sistema politico troppo spesso ostaggio dei veti contrapposti; proteggere il Paese che affronta sfide come quelle della sicurezza. Domani una visita ai proprietari e ai dipendenti di una piccola azienda della capitale Des Moines. Niente comizi, niente bagni di folla, niente luci della ribalta. La parola d'ordine in questa prima fase della campagna di Hillary è il basso profilo. Per dare forza al suo messaggio e per tentare di scrollarsi di dosso l'immagine di donna potente, legata ai poteri forti e abituata a vivere in una dimensione che la stragrande maggioranza degli americani nemmeno sognano, è arrivata in Iowa con un viaggio 'on the road', partita dalla sua residenza di Chappaqua, nello stato di New York, a bordo di un minivan ribattezzato «Scooby», in onore del personaggio dei cartoni animati «Scooby Doo». Un viaggio fatto di fugaci - e ben studiate - apparizioni: la sosta ad una stazione di servizio in Pennsylvania dove incontra e scatta foto con una famiglia e con uno studente, scambiando con loro qualche parola; un pranzo in un fast food in Ohio, dove mischiata tra la gente comune non è stata addirittura riconosciuta mentre ordina e mangia burritos e insalata di pollo; una colazione in una caffetteria della cittadina di Le Claire appena giunta in Iowa. Con lei a sorseggiare tè e caffè un paio di collaboratori e - come spetta ad ogni ex first lady - qualche agente del Secret Service, autista compreso.  Niente jet privati, dunque, e niente elicotteri, come fece nel tour elettorale del 2007 arrivando in Iowa a bordo dell'«Hill-a Copter», come fu ribattezzato il mezzo. Occhiali da sole, abbigliamento casual e pettinatura più sbarazzina del solito, Hillary si sforza di mostrate un lato umano lontano anni luce da come viene dipinta dai suoi detrattori. E adatta il suo slogan rivolgendosi agli «Everyday Iowans», sperando che stavolta non la tradiscano.

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