WASHINGTON. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha dato il suo via libera per la rimozione di Cuba dalla lista Usa dei Paesi che sostengono il terrorismo, segnando così un passo avanti significativo nel processo di disgelo tra Washington e l'Avana avviato lo scorso dicembre e sciogliendo uno dei nodi cruciali nel percorso intrapreso per riattivare appieno le relazioni diplomatiche tra i due Paesi. Così, dopo l'immagine altamente simbolica della stretta di mano tra Obama e Raul Castro a Panama durante il vertice delle Americhe e lo storico faccia a faccia tra presidenti dei due Paesi come non si vedeva da oltre 50 anni, arriva l'atteso annuncio, in parte anticipato dallo stesso Obama lasciando intendere che la decisione sarebbe giunta a breve. Oggi il passo è compiuto con una comunicazione del presidente Usa al Congresso in cui indica la sua intenzione di rimuovere Cuba dalla 'lista nerà degli Stati canaglia, 'certificandò che «il governo di Cuba non ha fornito alcun sostegno al terrorismo internazionale negli ultimi sei mesi» e « ha fornito rassicurazioni che non sosterrà atti di terrorismo in futuro». Questi erano i requisiti da verificare, attraverso una revisione condotta dal Dipartimento di Stato, fornendo quindi alla Casa Bianca le raccomandazioni per procedere in questa direzione. Il Congresso ha adesso 45 giorni di tempo per esaminare l'indicazione di Obama prima che diventi effettiva. Non ha tuttavia il potere di interferire con la decisione del presidente se non votando un testo apposito, una eventualità considerata remota. Del resto, come ha precisato anche il segretario di Stato John Kerry, le raccomandazioni del dipartimento di Stato sono state elaborate proprio sulla base dei criteri stabiliti dallo stesso Congresso. Un passo significativo quindi, la svolta nella svolta, e una sorta di 'parola mantenutà da parte di Obama agli occhi dei vertici cubani. Quanto il punto fosse cruciale lo aveva sottolineato lo stesso Raul Castro ancora a Panama, affermando che Cuba non sarebbe mai dovuta essere nella 'lista nerà americana dei paesi che sponsorizzano il terrorismo. Cuba entrò in quella lista nel 1982, all'apice della 'Guerra Freddà. E con la sua rimozione quel periodo storico sembra davvero superato, come ha voluto ricordare Barack Obama al vertice delle Americhe: «Guardiamo al futuro. Non sono interessato a combattere battaglie iniziate prima che nascessi. La Guerra Fredda è finita da tempo». Rimangono adesso così tre Paesi i indicati nella lista Usa come sostenitori del terrorismo: Iran, Siria e Sudan.