MIAMI. «Da presidente degli Stati Uniti posso fare la differenza»: è la promessa del senatore repubblicano, Marco Rubio, che con queste parole ha chiuso il breve discorso con cui ha annunciato la sua candidatura alla Casa Bianca. Lo ha fatto parlando a Miami, Florida, dalla Freedom Tower, luogo simbolico in cui sono approdate generazioni di immigrati cubani che fuggivano dal regime di Fidel Castro. «Yesterdy is Over», il passato è finito: è il messaggio che il senatore repubblicano Marco Rubio, annunciando a Miami la sua candidatura alla Casa Bianca, lancia all'ex first lady ed ed ex segretario di stato Hillary Clinton. «Non posso farmi da parte e aspettare il mio turno», ha quindi detto Rubio replicando a chi lo considera troppo giovane per la Casa Bianca con i sui 43 anni. «È ora che la nostra generazione guidi l'America nel nuovo secolo»: lo ha detto il senatore repubblicano Marco Rubio, 43 anni, annunciando a Miami la sua candidatura alla Casa Bianca. «Molti dei nostri leader - ha aggiunto - sono fermi al ventesimo secolo, parlano e agiscono come se fossero nel 1999. Hanno dimenticato che quando l'America perde la sua leadership c'è solo il caos globale». Lo slogan con cui si è presentato Rubio è «fare del 21/mo secolo un altro secolo americano», in cui gli Stati Uniti ritrovino quella leadership che per il giovane senatore di origini cubane è andata persa con Barack Obama e non verrebbe certo ritrovata con Hillary Clinton. Rubio ha quindi ricordato i suoi genitori emigrati da Cuba nel 1956 all'inseguimento del sogno americano: «Mio padre barista, mia madre cassiera, cameriera, commessa». Poi ha ribadito le sue posizioni contro le politiche economiche e fiscali portare avanti dall'attuale amministrazione statunitense. E ha ribadito la sua posizione di 'falcò in politica estera, citando il pericolo di un accordo con l'Iran, denunciando l'aggressione di Russia e Cina, mettendo in guardia sulle aperture verso chi viola i diritti umani, a Cuba come in Venezuela e in Nicaragua.