NEW DELHI. Un tribunale speciale indiano ha emesso oggi ad Hyderabad una condanna di colpevolezza per dieci imputati in una colossale truffa, del valore equivalente ad oltre due miliardi di euro, ai danni degli azionisti della
compagnia di outsourcing informatico Satyam scoperta nel gennaio 2009.
Lo riferisce l'agenzia di stampa Ians. Gli imputati rischiano l'ergastolo e il giudice, B.V.L.N. Chakravarthi, ha annunciato che renderà nota l'entità delle
condanne domani. Fra di essi c'è anche lo stesso fondatore ed ex presidente di Satyam, B. Ramalinga Raju. Nell'aprile 2009 il controllo della Satyam Computer Services è stato assunto dal conglomerato indiano Tech Mahindra che ne ha cambiato il nome in Mahindra Satyam. Prima dell'ammissione dello scandalo, consistito nel ripetuto gonfiamento fittizio degli utili della compagnia, la Satyam aveva nel suo portafoglio centinaia di clienti, fra cui alcuni gruppi di rilevanza mondiale (Unilever, Nestlè, DuPont, Cisco Systems, Ge, Sony e Applied Materials) molti dei quali si sono ritirati dopo lo scandalo.
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