Giovedì 19 Dicembre 2024

Il marò Latorre potrà rimanere in Italia fino al 15 luglio

ROMA. Massimiliano Latorre è stato autorizzato a rimanere in Italia fino al 15 luglio. Lo ha deciso la Corte Suprema indiana. La decisione è giunta dopo un dibattito durato una ventina di minuti, durante il quale è stato riesaminato brevemente l'iter giudiziario in cui sono sono coinvolti Latorre e Salvatore Girone, che si trova in India. In particolare i giudici hanno ricordato l'esistenza di un ricorso italiano contro la presenza della polizia antiterrorismo Nia, e hanno disposto la fissazione di un'udienza entro la fine di aprile. «Sicuramente questa proroga consente a Massimiliano di proseguire le cure in un ambiente più salubre quale può essere quello domestico. Questo almeno dal punto di vista fisico. Da quello psicologico sicuramente è un sollievo temporaneo». Lo ha detto all'ANSA Paola Moschetti, compagna del fuciliere tarantino Massimiliano Latorre. «Concessa proroga 3 mesi permesso motivi salute a Latorre: saremo soddisfatti solo quando tutti e due i Marò saranno definitivamente liberi!». Lo scrive su Twitter Elio Vito, deputato di Forza Italia e presidente della Commissione Difesa. Massimiliano non ha ancora appreso la notizia «perchè è in ospedale». Lo ha detto all'ANSA Paola Moschetti, compagna del fuciliere tarantino Massimiliano Latorre dopo aver appreso che il marò è stato autorizzato dalla Corte Suprema indiana a rimanere in Italia fino al 15 luglio. «In questi giorni - spiega Paola - non è stato tanto bene» e «ha avuto mal di testa». Massimiliano Latorre si trova nella sua abitazione, a Taranto, dal 13 settembre scorso dopo l'ictus che lo ha colpito in India. Paola Moschetti non sa - spiega all'ANSA - se questo malessere sia stato legato «allo stato d'animo» di questi giorni ma «sicuramente - sottolinea - non è stato bene». Moschetti ha poi ribadito la necessità di una rapida soluzione per la vicenda dei due fucilieri che - ha detto - «sono innocenti». «L'ingiustizia - ha spiegato - c'è a prescindere. A maggior ragione vista la loro innocenza». «E comunque - aggiunge - come hanno detto il presidente Vito e il ministro Pinotti, non era Massimiliano che doveva tornare a Delhi ma Salvatore che deve rientrare in Italia. Speriamo che questo accada presto».  

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