Venerdì 15 Novembre 2024

Sequestro choc a Istanbul: muore il magistrato preso in ostaggio, nel blitz uccisi i sequestratori

ISTANBUL. È finito nel sangue dopo otto ore di angoscia fra raffiche di mitra e esplosioni in un blitz delle teste di cuoio turche il sequestro al Palazzo di Giustizia di Istanbul del pm Mehmet Selim Kiraz, preso in ostaggio da due  'brigatistì del gruppo di estrema sinistra Dhkp-C che chiedevano «giustizia» sulla morte di Berkin Elvan, il ragazzo simbolo delle grandi proteste di Gezi Park. Il magistrato è morto dopo essere stato trasportato d'urgenza in ospedale, dove è stato subito sottoposto ad un intervento chirurgico. Ma per lui niente da fare. I due sequestratori sono stati uccisi. Durante l'assalto testimoni hanno riferito di avere udito molti spari, raffiche di mitra, due forti esplosioni.  Le fotografie del magistrato diffuse nel pomeriggio sulle reti sociali, una pistola puntata sul capo, ripreso davanti alla bandiera rossa con una stella a cinque punte del Dhk-C hanno scioccato il paese.  I sequestratori esigevano «giustizia per Berkin», il ragazzo di 14 anni colpito alla testa da un candelotto lacrimogeno nel giugno 2013 mentre andava a comprare il pane per la famiglia, morto dopo 9 mesi di coma. La sua vicenda aveva commosso la Turchia. Centinaia di migliaia di persone avevano partecipato ai suoi funerali a Istanbul. Ma come per gli altri ragazzi uccisi durante le proteste di Gezi Park la giustizia è stata lentissima nel cercare i responsabili. Solo poche settimane fa il comando della polizia ha identificato l'agente che ha sparato. Per ora non è stato incriminato. Il pm Kiraz era stato incaricato delle indagini 4 mesi fa. I sequestratori avevano minacciato di far «pagare con la vita» il magistrato se entro tre ore una confessione pubblica del poliziotto non fosse stata diffusa in tv. L'ultimatum però era passato senza spargimento di sangue ed erano state avviate  trattative, mentre il palazzo veniva evacuato e le teste di cuoio della polizia si schieravano attorno alla stanza in cui era sequestrato il magistrato. Non è chiaro come i 'brigatistì del Dhkp-C, un gruppo dichiarato terrorista da Turchia, Ue e Usa responsabile di un attacco kamikaze nel 2013 contro l'ambasciata americana a Ankara (un morto) siano potuti entrare armati nel palazzo con le armi, nonostante le severe misure di sicurezza.  Ma è possibile che il massiccio e misterioso black-out elettrico, il peggiore da almeno 15 anni, che oggi ha colpito tutta la Turchia paralizzando Istanbul e Ankara possa averli aiutati.  

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