DAMASAK. Non si ferma in Nigeria la spirale di violenza degli estremisti islamici di Boko Haram. A quattro giorni dalle elezioni nel Paese africano, i terroristi islamici sono tornati a colpire Damasak, la stessa città liberata questo mese dalle truppe del Niger e del Ciad, e hanno rapito più di 400 tra donne e bambini. Lo riferisce il sito della Reuters che cita persone del posto. Se confermato, si tratta dell'ennesimo sequestro di massa da parte dei jihadisti. «Hanno preso 506 giovani donne e bambini (a Damasak). Ne hanno uccisi 50 prima di abbandonare la città», ha raccontato ai media un commerciante del posto, Souleymane Ali. «Non sappiamo se ne hanno ucciso altri prima di andarsene, ma hanno catturato il resto degli abitanti portandoli con loro», ha aggiunto inorridito. La scorsa settimana, le truppe del Niger e del Ciad hanno trovato i cadaveri di almeno 70 persone sotto un ponte che porta a Damasak, un luogo probabilmente usato per le esecuzioni di massa. Il colonnello Toumva Mohamed, capo della coalizione Niger-Ciad nella zona, ha detto poi che i residenti locali hanno denunciato il rapimento di 400 tra donne e bambini. Non ci sono conferme ufficiali, ma il gruppo terroristico - che di recente ha proclamato la sua adesione alla linea dell'Isis, ponendosi nominalmente sotto l'autorità dell'autoproclamato 'califfò di Iraq e Siria, Abu Bakr al-Baghdadi - non è nuovo a sequestri di massa: nell'aprile dello scorso anno rapì 300 liceali, un caso che suscitò lo sdegno della comunità internazionale e risvegliò l'attenzione globale sul gruppo terroristico che da sei anni terrorizza il Paese con attentati, saccheggi e uccisioni. Nelle ultime settimane, le forze nigeriane, ciadiane e nigerine hanno condotto una serie di offensive in diverse città, liberandole dai miliziani. In una di queste operazioni, nel villaggio di Bama, l'esercito nigeriano ha scoperto i corpi di decine di donne massacrate da Boko Haram e gettate nei pozzi insieme ad altri cadaveri. Le donne sarebbero state uccise dai jihadisti per non farle cadere in mani «infedeli», prima del loro ritiro dal villaggio.