Mercoledì 18 Dicembre 2024

Noa insultata dai suoi connazionali, tacciata come "Nemica di Israele"

TEL AVIV. «Ho la sensazione che questo posto sia diventato pericoloso. Tutti i diavoli sono usciti adesso dalle loro bottiglie». Questi i primi commenti di Noa, pochi minuti dopo essere stata insultata all'aeroporto di Tel Aviv (proveniente dall'Italia) e apostrofata al grido di 'Nemica di Israele'. Due giorni fa anche un celebre scrittore di sinistra, Yehonatan Gefen, è stato tacciato di essere «traditore», e poi percosso in casa da un intruso. Ormai la situazione è allarmante, come ha riconosciuto lo stesso Capo di stato israeliano Reuven Rivlin. «La campagna elettorale è stata animata. Impregnata di emozioni. Questo è il momento - ha detto ad una delegazione del Likud - di rimarginare e medicare la società israeliana». Riferendosi implicitamente alle parole del premier Benyamin Netanyahu (che nel giorno del voto ha «messo in guardia» dal voto massiccio dell'elettorato arabo) Rivlin ha messo il dito nella piaga: «Il nuovo governo dovrà rispondere all'intero pubblico israeliano, agli ebrei come agli arabi, alla destra come alla sinistra, al centro come alla periferia». Proprio Netanyahu, secondo Noa, deve sentirsi responsabile per la brutta avventura appena passata all'aeroporto Ben Gurion e da lei descritta su Facebook. «'Eccola - mi hanno gridato - è la nemica di Israele. Ti tratteremo come Gefen...' Carino, ah ? Benvenuti nell'incubo in cui ci siamo svegliati». Nei giorni scorsi Noa - una pacifista impegnata - aveva perfino scritto una lettera aperta all'Onnipotente perchè impedisse la rielezione di Netanyahu. Adesso si attende dal premier che denunci con forza l'attacco a Gefen che, ricorda, è giunto dopo che anche il cantante rock Assaf Avidan ha subito minacce per aver annunciato di volersi concedere un periodo di distacco da Israele, un Paese dove non si trova più a suo agio. Intanto sulla pagina Facebook di Noa sono comparsi molti messaggi di sostegno, ma anche nuovi improperi. Fra questi, i più garbati le consigliano di riprendere l'aereo e tornare in Italia. «Non sentiremo certo la tua mancanza», le viene assicurato. In questo clima esasperato Rivlin ha iniziato oggi con i capi dei diversi partiti le consultazioni formali per la costituzione del nuovo governo. «Dovete sforzarvi di abbassare i toni» ha detto loro ammettendo comunque che la responsabilità maggiore ricade su colui le cui parole (allusione a Netanyahu) «hanno una risonanza mondiale». Il suo intervento sul voto arabo, ha replicato un compagno di partito del premier, «è stato malinteso». I delegati della Lista araba unificata hanno invece ringraziato Rivlin, ma il loro senso di allarme non si è dissipato. «Netanyahu - hanno avvertito - rappresenta un pericolo per la democrazia».

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