ATENE. In un video che circola sul web, il ministro delle Finanze greco, Janis Varoufakis, viene immortalato mentre alza il dito medio rivolgendosi ai tedeschi, nel corso di un intervento. Il filmato è stato mostrato ieri in un talk show tedesco di prima serata molto seguito, al quale ha partecipato lo stesso Varoufakis. Il ministro del governo di Alexis Tsipras, che da giorni litiga con l'omologo Wolfgang Schaeuble, ha sostenuto però che si tratti di un falso: «È stato ritoccato, una cosa del genere io non l'ho mai fatta», ha detto prendendo la parola come ospite del giornalista Gunther Jauch. Il discorso mostrato sulla tv pubblica tedesca risale al 2013, quando Varoufakis non era ancora ministro, e in un intervento in Croazia, stando alle immagini, se la prendeva con i tedeschi dicendo: «E adesso vi risolverete da soli la crisi dell'euro». La tensione fra Berlino e Atene è arrivata al punto che Angela Merkel ha deciso di provvedere personalmente: alzando il telefono, e invitando Alexis Tsipras, lunedì prossimo a Berlino. È un passo conciliante, in un clima avvelenato da accuse reciproche, che ha registrato un nuovo scatto d'ira del ministro Wolfgang Schaeuble, in serata: «il governo greco ha distrutto tutta la fiducia dell'Europa ? ha detto senza mezzi termini - E mente al suo popolo». Non è tutto. Fra rivendicazioni di danni di guerra, minacce di ondate di immigrati-jihadisti e proteste formali, a pochi giorni da un Consiglio europeo decisivo, spunta anche un dito medio. Lo ha alzato Yanis Varoufakis - ma due anni fa - contro i tedeschi. E adesso è finito sulla tv pubblica in Germania. Apriti cielo. Lo scenario si fa così incandescente, che Frau Merkel dà un segnale inequivocabile per richiamare al dialogo, nei fatti, e all'abbassamento dei toni. In cancelleria, domani, fra l'altro, è atteso anche Mario Draghi, tornato sulla difesa dell'acquisto dei bond: non è vero che disincentivano le riforme. E per il presidente della Bce, nonostante i passi avanti, ci sono ancora dubbi sul futuro. Tornando alle trattative con Atene, oggi si è avuta dunque l'impressione che girassero anche attorno al gesto di insulto più internazionale di tutti. Quel dito medio sollevato nel 2013 a Zagabria da Varoufakis, quando era ancora un professore. Il video ritrae il giovane economista di sinistra, quando usava toni ancora più forti di quelli attuali: lo si sente dire che «la Grecia dovrebbe semplicemente annunciare che fa default» verso i creditori, «mostrando il dito medio alla Germania e dicendo, beh ora risolvetevela da soli». Circolava su twitter da tempo, fra ipotesi di una trappola ai danni della Grecia e risate. Nell'escalation fra Varoufakis e Schaeuble (Atene ha presentato una protesta diplomatica formale, per una frase fra l'altro equivocata) la stampa tedesca ci ha messo poco a rispolverare quella frase. E Varoufakis, messo a un talk show condotto dal giornalista Guenter Jauch si è messo all'angolo da solo. «Quel video è una montatura, non ho mai mostrato il dito medio», ha detto. Jauch smentisce. E l'incidente sembra destinato a infiammare ulteriormente gli animi di molti contribuenti tedeschi, già esasperati dalla percezione di pagare il conto per un Paese, che non solo vorrebbe un nuovo sconto sul debito ma ora, addirittura, li insulta. Non esattamente il miglior viatico in vista del Consiglio Ue del 19 e 20 marzo. Merkel prova dunque a correre ai ripari, cedendo - palesemente - almeno nel braccio di ferro sulla visita di Tsipras a Berlino. Dall'insediamento del suo governo, Tsipras ha incontrato Matteo Renzi a Roma, Francois Hollande a Parigi, ma non si è fatto avanti per una visita a Berlino, dando un chiaro segnale alla cancelleria in cui accorrono tutti i neoeletti, dalla donna più potente del mondo. Il premier ellenico ha fatto sapere di voler essere invitato. E un segnale arrivato da tempo, è stato accolto proprio oggi da Frau Merkel, che ritiene arrivato il momento di un colloquio intenso con Atene. Tsipras, dal canto suo, è sicuro di strappare un compromesso con l'Europa: «il problema sarà risolto a livello politico entro la fine della settimana con l'avvicinarsi del vertice Ue o, se necessario, al vertice stesso». La difficoltà nelle trattative è evidente: il tasso dei bond triennali greci ormai balzato a oltre il 20%, con i mercati che danno a oltre il 70% la possibilità di un default. E all'Europa non bastano i propositi iniziali di Atene, che ha iniziato a rimborsare con successo le tranche dovute al Fmi (oggi 584 milioni di euro) ma torna sotto pressione venerdì. Con altri 346 milioni da restituire a Washington e 1,6 miliardi di titoli a breve da rifinanziare sui mercati.