ISLANDA. "Prendiamo nota della lettera del governo dell'Islanda che abbiamo ricevuto e, come già detto più volte in passato, è una prerogativa del governo islandese prendere decisioni libere e sovrane su come proseguire le sue relazioni con l'Ue". Così la portavoce del servizio diplomatico Ue Maja Kocijancic, sottolineando che per ora Reykjavik "non ha formalmente ritirato la richiesta" di adesione all'Ue ma "sospeso il negoziato per due anni". "Se decidono formalmente di ritirare la domanda devono farlo al Consiglio dell'Ue che dovrà prendere le decisioni necessarie", ha precisato la portavoce, ricordando che Bruxelles "rispetta pienamente la decisione" dell'Islanda ma che "la porta resta sempre aperta" mentre questa "resta un partner importante attraverso la partecipazione all'Area economica europea, Schengen e la cooperazione sulle questioni legate all'Artico". Allo stesso tempo la politica di allargamento dell'Ue, nonostante il passo indietro di Reykjavik, resta "una di quelle di maggior successo" e il "potere di attrazione dell'Ue" e dei suoi diritti e valori, ha aggiunto il portavoce della Commissione Margaritis Schinas, continua "sia in Europa che nel mondo".