MONACO. L'Isis dispone di circa 15.500 foreign fighters, di cui 50 italiani, che danno supporto «fisico e monetario» all'organizzazione, sia raccogliendo direttamente denaro nei Paesi d'origine prima di partire, sia beneficiando di finanziamenti delle diaspore. Lo afferma un rapporto della Financial action task force sul riciclaggio di denaro,Fatf-Gafi.
La principale fonte di finanziamento dell'Isis sono i «profitti illeciti legati al controllo del territorio, come saccheggio di banche, estorsione, controllo di pozzi petroliferi e raffinerie, rapine e tassazione illecita di beni in transito», a cui si aggiungono «rapimenti per estorsione, donazioni anche da o attraverso Ong, supporto materiale legato ai foreign fighters, raccolte fondi tramite i network di comunicazione».
Lo riporta uno studio della Financial action task force sul riciclaggio di denaro (Fatf-Gafi).
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