Lunedì 23 Dicembre 2024

L'Egitto attacca l'Isis, ma l'Occidente auspica soluzione politica

ROMA. Riunione d'emergenza oggi del Consiglio di sicurezza dell'Onu sulla crisi libica, con l'intervento del ministro degli Esteri egiziano. Il Cairo esorta la comunità internazionale ad unirsi ai raid, mentre l'Occidente chiede unito una soluzione politica. Gentiloni riferirà oggi in Parlamento la linea del Governo. Gli F35: l'Italia mantiene l'impegno per 90 aerei, ma taglia i costi. L'Egitto continua a martellare le postazioni dell'Isis in Libia ed esorta la comunità internazionale ad unirsi alla sua campagna aerea, estendendo al Nordafrica i raid contro lo Stato islamico in Siria e Iraq. Ma in serata, dopo una telefonata tra Renzi e Hollande nella quale si è ribadita la piena identità di vedute sulla centralità di una "iniziativa diplomatica" in ambito Onu, e alla vigilia di una riunione del Consiglio di Sicurezza, l'Occidente si mostra unito su una soluzione "politica" del conflitto. Il tutto mentre - secondo al Jazeera - le milizie di Misurata, vicine al governo islamista di Tripoli non riconosciuto dalla comunità internazionale, starebbero assediando con la 'brigata 166' Sirte, la città conquistata di recente dallo Stato islamico, per liberarla dai jihadisti. "I governi di Francia, Italia, Germania, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti condannano fermamente tutti gli atti di terrorismo in Libia. L'efferata uccisione di 21 cittadini egiziani, da parte di terroristi affiliati all'Isis, sottolinea ancora una volta l'impellente necessità di una soluzione politica del conflitto". E' quanto si legge in una dichiarazione congiunta. Il processo di dialogo sponsorizzato dalle Nazioni Unite per la formazione di un governo di unità nazionale, "costituisce la speranza migliore per i libici". La comunità internazionale "è pronta a sostenere pienamente un governo di unità nazionale per affrontare le sfide attuali della Libia".Lo si legge in una dichiarazione congiunta di Francia, Italia, Germania, Spagna, Gb e Usa. L'Isis spaventa l'Italia e prosegue la sua campagna di intimidazione mediatica, ma soprattutto di orrori. I jihadisti - secondo quanto riferisce la polizia locale - avrebbero bruciato vive 45 persone ad al-Baghdadi, nella provincia di Anbar. In precedenza si era appreso dell'uccisione di almeno 27 poliziotti iracheni nella stessa città.

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