KIEV.Sembra sostanzialmente tenere dopo la prima notte il cessate il fuoco nell'est ucraino previsto dagli accordi di Minsk-2 negoziati da Putin, Poroshenko, Merkel e Hollande nella capitale bielorussa. Residenti e inviati nei luoghi più caldi del conflitto, come Debaltsevo, Donetsk e Mariupol, hanno segnalato qualche raffica di arma automatica ma non colpi di artiglieria. Eduard Basurin, portavoce del ministero della difesa dell'autoproclamata repubblica di Donetsk, ha denunciato che l'esercito ucraino «ha violato la tregua e che i civili continuano ad essere uccisi in località popolate» ma non ha fornito dettagli, limitandosi a dire che i miliziani «hanno risposto selettivamente al fuoco nemico dei nazionalisti e dei sabotatori di Kiev». Svyatoslav Tsegolko, portavoce della presidenza ucraina, ha scritto invece su Facebook che «le prime ore sono molto importanti» ma che «è troppo presto per trarre conclusioni».
L'accordo per il cessate il fuoco è arrivato giovedì scorso al termine di una storica maratona negoziale notturna di 17 ore, forse la più lunga della carriera di Putin, Poroshenko, Merkel e Hollande che hanno concluso a Minsk il vertice in 'formato Normandia' sul conflitto nell'est ucraino con una dichiarazione comune. Si inizia con il cessate il fuoco, poi si proseguirà con il ritiro delle armi pesanti anche se resta controversa la zona di Debaltsevo, che Kiev non vuole cedere ai separatisti filorussi negando che le sue truppe siano circondate dai ribelli. Ribadito l'impegno a rispettare la sovranità e l'integrità territoriale ucraina. A sua volta, il gruppo di contatto (Mosca, Kiev, Osce, ribelli) ha approvato un documento con una roadmap per attuare gli accordi di Minsk.
Sul tappeto restano nodi ancora insoluti, come lo status delle regioni ribelli e il controllo del confine russo-ucraino. Poroshenko ha detto che l'accordo non prevede nè il federalismo, nè l'autonomia.
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