Mercoledì 18 Dicembre 2024

Copenaghen, ucciso l'attentatore: aveva sparato anche contro la polizia

COPENAGHEN. Copenhagen ha trascorso una notte fra sirene della polizia e il rumore degli elicotteri in cielo. È in corso una gigantesca caccia all'uomo per trovare «due responsabili» (come ha detto il portavoce della polizia) degli attentati di ieri a una conferenza per Charlie Hebdo e davanti a una sinagoga. Le forze di sicurezza hanno avvertito i residenti che non è sicuro rimanere nel centro della città. Lo riferisce il sito della Bbc. Nella notte la polizia ha ucciso un uomo che aveva sparato contro gli agenti vicino a una stazione ferroviaria nel quartiere di Noerrebro, non lontano dai luoghi degli attentati. I poliziotti stavano tenendo sotto osservazione un indirizzo. L'uomo è, presumibilmente, il responsabile di entrambe le sparatorie di ieri a un convegno e durante la notte davanti a una sinagoga a Copenaghen: lo ha reso noto Joergen Skov, un investigatore della polizia. Dalle prime indagini condotte dalla polizia danese «nulla suggerisce che ci sia un altro attentatore», oltre a quello ucciso dagli agenti vicino ad una stazione ferroviaria, coinvolto nelle sparatorie che hanno insanguinato Copenaghen. Lo riferisce l'investigatore Joergen Skov. Secondo un comunicato della polizia, la sparatoria è avvenuta dopo che gli agenti avevano messo sotto osservazione un indirizzo vicino a una stazione ferroviaria. Nessun poliziotto è rimasto ferito. A gennaio la Francia, oggi la Danimarca. La libertà di espressione in Europa torna ancora una volta sotto attacco del terrorismo. Sabato a Copenhagen prima una sparatoria con un morto e tre feriti durante un convegno organizzato in ricordo della strage al giornale satirico francese Charlie Hebdo a gennaio. Poche ore dopo una seconda sparatoria, nei pressi di una sinagoga nel centro della città, con tre feriti. Non è ancora chiaro se i due episodi siano collegati. Il bilancio del violentissimo attentato avvenuto nel pomeriggio all'interno di un locale dove si svolgeva il dibattito è di almeno un morto - un civile sui 40 anni - e di tre agenti feriti, che non sono in pericolo di vita. All'evento partecipavano tra gli altri l'ambasciatore francese in Danimarca Franois Zimeray e il vignettista svedese Lars Vilks, in passato minacciato di morte per avere pubblicato una vignetta satirica dove aveva raffigurato il profeta Maometto con le fattezze di un cane, e che potrebbe essere stato il bersaglio dell'attacco. Poi, verso mezzanotte, ancora spari davanti a una sinagoga del centro, che colpiscono una persona alla testa e due poliziotti a gambe e braccia. Le vittime sono solo ferite, non si sa quanto gravemente. Lo sparatore fugge a piedi e la polizia setaccia l'area, fermando auto, evacuando la stazione di Norreport e invitando i cittadini a non circolare nella zona. Il terrore era esploso che erano da poco passate le 16. Al Krudttoenden cafe, noto locale che organizza concerti jazz, si era da poco aperto il convegno dal titolo «Arte, blasfemia e libertà di espressione». E proprio quando l'ambasciatore francese si apprestava ad introdurre il dibattito, una raffica di colpi di arma da fuoco investiva i presenti. Alcuni agenti di polizia presenti hanno risposto al fuoco, mentre tra i partecipanti al convegno si diffondeva il panico, tra chi fuggiva all'esterno del locale o chi cercava riparo. «Sono vivo», ha immediatamente twittato il diplomatico francese. Subito dopo è iniziata la caccia all'uomo. In un primo momento si era parlato di due attentatori che si erano dati alla fuga a bordo di un'auto, poi ritrovata dalla polizia. Ma in serata la stessa polizia danese ha precisato che l'attentatore sarebbe uno solo e ha poi diffuso una sua foto. «Ritengo che obiettivo dell'attacco fosse Lars Vilks» ha affermato Helle Merete Brix, una degli organizzatori del convegno. «Ho sentito qualcuno sparare con armi automatiche e altri gridare - ha raccontato Niels Ivar Larsen, uno degli speaker dell'evento -. La polizia ha risposto al fuoco e mi sono nascosto dietro al bar, tutto sembrava surreale, come se fossimo in un film». Al momento non è giunta alcuna rivendicazione della sparatoria, ma il servizio di sicurezza nazionale danese ha indicato che si è trattato probabilmente di un «attacco terroristico». Ne è convinta la premier Helle Thorning-Smith: «L'intero paese è in stato di allerta», ha detto. Drammatiche le fotografie e le immagini mandate in onda dai media locali subito dopo l'attentato. Secondo il canale TV2, in una finestra del Krudttoenden cafe ci sono almeno una trentina di fori di proiettile, segno della violentissima sparatoria. «Viene da chiedersi, anche se al momento non possiamo confermarlo, se fossimo noi gli obiettivi dell'attacco», ha dichiarato - stando a Le Monde online - Claus Oxfeldt, responsabile dei sindacati di polizia danese, ricordando che le forze dell'ordine erano state bersaglio degli attacchi terroristici di gennaio a Parigi. Il presidente francese Francois Hollande ha condannato come un «atto riprovevole» la sparatoria e ha poi offerto alla premier danese Helle Thorning-Schmidt «la piena solidarietà della Francia». Il ministro dell'Interno francese, Bernard Cazeneuve, si recherà il prima possibile a Copenaghen. «Desidero esprimere a Helle Thorning-Schmidt la totale solidarietà dell'Italia e del governo per l'attentato di oggi. Facciamo nostri il dolore e la forza della Danimarca di fronte alla minaccia della violenza e dell'odio», è il messaggio inviato dal premier Matteo Renzi. «L'Europa non sarà intimidita», ha affermato l'Alto rappresentante della Ue Federica Mogherini. «La libertà di parola deve essere sempre protetta», ha reiterato da parte sua il premier britannico David Cameron. In serata è giunta poi la condanna della Casa Bianca, per l'atto «deplorevole». L'uomo che ha sparato davanti a una sinagoga nel centro di Copenhagen è poi fuggito a piedi, dopo aver ferito una persona alla testa e due poliziotti alle gambe e alle braccia. Lo riferisce la polizia. Secondo le prime informazioni, la sparatoria davanti alla sinagoga sarebbe avvenuta intorno a mezzanotte. I tre colpiti sarebbero feriti. In città è scattata una caccia all'uomo.  La prima sparatoria di Copenhagen, quella al coffee-bar dove si teneva una conferenza su islam e libertà di parola, è avvenuta intorno alle 16 di sabato pomeriggio. Un civile è stato ucciso e tre poliziotti feriti. Intanto, una delle tre persone ferite davanti alla sinagoga di Copenhagen è morta. Lo ha reso noto la polizia. Il portavoce della polizia di Copenhagen, Allan Wadsworth-Hansen, ha detto che il morto nell'attacco alla sinagoga è un uomo, un civile. Quest'ultimo, secondo le informazioni fornite, era stato ferito alla testa. Nello stesso attentato due poliziotti sono rimasti feriti alle braccia e alle gambe.    

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