NEW DELHI. La situazione dei diritti umani in Tibet si è deteriorata nel 2014, nonostante le promesse di riforme formulate dal governo cinese. È quanto emerge da un rapporto presentato a Dharamsala (India settentrionale) dal Centro tibetano per i diritti umani e la democrazia (Tchrd). Nell'introduzione al documento di 206 pagine si legge che «lo scorso anno un crescente numero di tibetani è morto per maltrattamenti, pestaggi e torture ricevuti in carcere dove ai detenuti non vengono assicurate le necessarie cure mediche». Accanto a questo fenomeno, si dice ancora, sono stati segnalati in Tibet casi di punizioni collettive e di restrizioni imposte al diritto di libertà di assemblea e di associazione. In una conferenza stampa il direttore esecutivo del Tchrd ha sottolineato i gravi e sistematici problemi riscontrati in Tibet nei settori dell'assistenza sanitaria e dell'istruzione. «Al riguardo - ha insistito - nel rapporto vengono fatte emergere inquietanti tendenze nei dati del censimento ufficiale in Tibet di una diminuzione sia dell'assistenza sanitaria sia dell'istruzione per i tibetani». Nel 2014, ha infine detto, la base di dati dei prigionieri politici è stata «sostanzialmente migliorata» e uno speciale team del Tchrd «ha trasformato questa in una delle basi di dati sui prigionieri politici tibetani più esauriente del mondo». Essa include infatti informazioni da varie fonti su 2.110 prigionieri politici noti, di cui fanno parte i 137 tibetani che sono stati arrestati o condannati nel 2014.