NEW YORK. L'Ohio riprogramma sette condanne a morte nel tentativo di trovare nuove droghe letali, una decisione che si traduce nel fatto che non ci saranno esecuzioni capitali nello stato nel 2015 per la prima volta dal 1999. L'annuncio riguarda sei esecuzioni che erano in calendario quest'anno e una nel 2016 e segue la decisione della giustizia di ritardare le condanne a morte in attesa che una nuova politica sulle esecuzioni venga decisa. La nuova politica include l'uso di droghe che l'Ohio non ha. Una proposta di legge senza precedenti in Virginia, per poter continuare ad utilizzare le iniezioni letali nelle camere della morte dello Stato, uno dei più 'attivì in America. Di fronte alla crescente carenza di farmaci usati per le esecuzioni, causata dalla opposizione di molte aziende a vendere i loro prodotti a questo fine - in prima fila quelle europee - una proposta al Senato della Virginia, firmata dal democratico Richard Saslaw, prevede la possibilità che lo Stato 'assumà farmacisti e farmacie per miscelare e vendere i cocktail chimici mortali. Non solo: l'identità delle farmacie in questione verrebbe mantenuta anonima. A protestare contro l'ipotesi si sono sollevate non sono solo le associazioni che combattono contro pena capitale, ma anche diversi professori di diritto: secondo i critici, mantenere l'anonimità dei farmacisti precluderebbe indagini e controlli per assicurarsi che le sostanze utilizzate funzionino correttamente e non impongano ai condannati a morte a sofferenze eccessive, come già accaduto. Ma il governatore, democratico, Terry McAuliffe, che sostiene la proposta, ha fatto presente tramite il suo portavoce che la 'segretezzà è per motivi di sicurezza. Lo sponsor della norma, Saslaw, ha aggiunto: «Non esiste uno Stato in America che rivelerebbe il nome di chi infila gli aghi nelle vene dei condannati». E ha sostenuto che la proposta eviterebbe il ritorno all'utilizzo della sedia elettrica - già previsto dallo Stato - considerato come un metodo ben più inumano. La Corte Suprema ha ordinato all'Oklahoma di rinviare le prossime tre esecuzioni previste fino a quando non deciderà sul controverso farmaco usato per il procedimento. La decisione è stata presa dopo il ricorso dei tre condannati a morte che si erano rivolti alla Corte per far fermare le esecuzioni, previste da qui a marzo. Tuttavia, in attesa della decisione dei giudici, lo stato dell'Oklahoma voleva comunque procedere con le esecuzioni usando un altro farmaco, ma la Corte Suprema ha respinto la richiesta.