ATENE. A due giorni dal cruciale voto politico in Grecia, il divario tra i due principali partiti della Grecia, Syriza il partito di sinistra radicale guidato da Alexis Tsipras, e Nea Dimokratia, di centro-destra, del premier Antonis Samaras, aumenta (+6%). Inoltre nel nuovo Parlamento entrerebbero otto partiti, ma nessuno otterrebbe la maggioranza necessaria per formare il governo. Secondo infatti il sondaggio condotto dalla società Gpo, per conto della stazione televisiva privata Megatv, Syriza ottiene il 32,5% delle preferenze contro il 26,5% di Nea Dimokratia. Seguono To Potami (Il Fiume, di centro-sinistra) con il 5,8%, il partito filo-nazista Chrysi Avghi' (Alba Dorata) con il 5%, il Partito Comunista di Grecia con il 5%, il Pasok (socialista) con il 4,4%, Greci Indipendenti, con il 3,4%, e il partito Movimento dei Socialisti Democratici (Kidiso) fondato di recente dall'ex premier socialista Giorgos Papandreou con il 3%. Alla domanda su chi sarebbe il miglior premier al momento per il Paese, il 40,1% degli intervistati ha risposto Samaras, contro il 38,2% che ha detto di preferire Alexis Tsipras. "La paura è finita, la Grecia e l'Europa cambiano. Domenica scriveremo la Storia, non voltiamo pagina, cambiamo era": così Alexis Tsipras ha detto nel discorso decisivo della sua campagna elettorale che appare destinata alla vittoria, scatenando entusiasmo e commozione nella folla radunata nella piazza ateniese di Omonia. Una giornata pre-elettorale segnata dall'annuncio di Mario Draghi che, riferendosi in particolare ad Atene, aveva detto "non c'è alcuna eccezione per la Grecia". C'è una deroga, aveva spiegato, che consente di comprare titoli con rating speculativo ma solo in presenza di un programma di assistenza, ovvero gli accordi con la troika. Davanti a Tsipras, migliaia di persone, tra cui molte delegazioni giunte da tutte Europa, Italia compresa (campeggiava uno striscione della Brigata Kalimera, una delegazione della sinistra nostrana). "Uniti nessuno può fermarci", ha detto, "domenica aiuteremo il sole a sorgere sulla Grecia. Sarà la fine di un sistema corrotto. Torna la democrazia. Dateci la forza per metter fine al memorandum della catastrofe e della barbarie". Quindi il capitolo Bce. "Il premier Samaras è disperato, sperava che la Banca centrale europea avrebbe preso una decisione contro la Grecia", ha attaccato Tsipras. La folla intanto intonava "Via Samaras, è arrivata l'ora della Sinistra".