BERLINO. Bufera in Germania, e poco dopo le inevitabili dimissioni. Gli inconfondibili baffi neri e la pettinatura con la fila al lato di Adolf Hitler: con gli occhi sgranati e un sorrisetto fra il furbo e l'esaltato, il leader del movimento tedesco anti-islam Pegida, Lutz Bachmann, ha postato una sua foto su Facebook, finendo sulla Bild e su numerosi quotidiani tedeschi. L'evocazione del Fuehrer, tabù in Germania, è troppo anche per il movimento che da settimane raduna decine di migliaia di persone ogni lunedì, per manifestare contro il rischio di un'islamizzazione dell'occidente. Il passo indietro di Bachmann è arrivato poche ore dopo il dibattito scatenato dalla foto che ha provato a liquidare come «uno scherzo». Quarantuno anni, fondatore e volto dei «Patrioti europei», Lutz è stato messo da giorni sotto scorta perchè minacciato dagli islamisti. Ed è stato aperto su di lui anche un fascicolo in Procura: per sobillazione popolare. Gli sono contestati, fra l''altro, insulti agli stranieri, pubblicati in bacheca.
Intanto il movimento che proprio oggi in serata ha convocato una dimostrazione a Lipsia per rifarsi dello stop subito a Dresda all'inizio della settimana dove il corteo è stato proibito per rischio attentati, conta i danni. Ne hanno subito preso le distanze, ad esempio, gli antieuro di Alternative fuer Deutschland: primi ad aver allacciato un dialogo con Pegida per accaparrarsi i consensi di chi dell'Islam in Germania ha paura. Il movimento deve «chiarire», è stato detto subito dopo la pubblicazione della foto alla Hitler. Come immaginabile, è esplosa l'indignazione generale: «Chi si maschera da Hitler in politica, o è un totale idiota o è un nazista. Ciascuno dovrebbe riflettere bene se vuole andar dietro a certi pifferai magici», ha commentato il vicecancelliere socialdemocratico Sigmar Gabriel, citando la fiaba tedesca dell'incantatore dei topi. «Il lupo ha mostrato il pelo, chi adesso continua a marciare con Pegida, non può addurre come scusa di non conoscere il retroterra razzista di queste dimostrazioni», ha detto Ulla Jelpke della Linke. Inutili i tentativi di spiegazione resi dal 41enne che ha fondato Pegida: Lutz, che ha confermato l'autenticità della foto al tabloid di Axel Springer, ha affermato di averla realizzata per il libro-audio «È di nuovo qui», un testo comico che racconta di un immaginario ritorno di Hitler nella società di oggi, uscito in Germania qualche anno fa. «Ci si deve anche prendere in giro», ha aggiunto. Ma l'ironia non è piaciuta. «Con una cosa del genere io no voglio avere nulla a che fare - ha detto Rene Jahn, uno dei membri del comitato direttivo del movimento, prendendo le distanze dalla foto »qui si ne va del movimento intero, non solo di una sola persona«.
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