Sabato 16 Novembre 2024

Attacco hacker della Corea, il capo della Sony: "E' stato malvagio"

WASHINGTON.  Il cyber attacco contro la Sony che ha portato alla sospensione temporanea del film satira satirico-demenziale sul leader Kim Jong-un 'The Interview' «è stato malvagio». Lo ha detto il capo della Sony, Kazuo Hirai, parlando per la prima volta degli attacchi durante il suo intervento a un evento a Las Vegas.  Hirai si è poi detto orgoglioso di coloro che hanno reagito contro le tattiche «di estorsione» degli hacker, che si definiscono Guardiani della pace. L'Fbi ha imputato gli attacchi alla Corea del Nord che nega mentre gli Usa hanno avviato le sanzioni contro Pyongyang. «Sia la Sony che gli ex impiegati e gli attuali sono state le vittime di uno degli attacchi più malvagi e pericolosi della storia recente», ha detto Hirai. Parlando poi con la stampa, il capo della Sony ha detto che sarebbe stato «negligente» da parte sua non commentare gli eventi accaduti in queste ultime settimane. Hirai non ha offerto nuove informazioni riguardo al cyber attacco, ma ha detto che la libertà di parola e di espressione sono «molto importanti» per la Sony. Ha quindi ringraziato le telecomunicazioni e le società di internet che hanno proiettato il film e «soprattutto le persone che sono andati a vedere il film nei cinema o online». Intanto, dalla Casa bianca arrivano le reazioni alle risposte di Pyongyang. «Nessun motivo per contraddire le conclusioni dell'Fbi» sulle presunte responsabilità della Corea del Nord dietro al cyber attacco ai danni della Sony Pictures malgrado le ipotesi di piste differenti (come quella della possibile vendetta di un dipendente) emerse negli stessi Usa. Lo ha ribadito il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, il quale ha aggiunto di non essere sorpreso dalle reazioni di Pyongyang dopo le sanzioni imposte dagli Usa.

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