Latorre operato al cuore per un difetto congenito: resta ancora incerto il suo rientro in India
MILANO. È stato operato per un'anomalia congenita al cuore Massimiliano Latorre, il fuciliere di Marina ricoverato per la terza volta al Policlinico San Donato da quando, lo scorso agosto, è stato colpito da una grave ischemia ed ha ottenuto il permesso di rientrare in Italia per curarsi. E a questo punto, visto che dopo un paio di giorni di degenza in ospedale lo attendono un periodo di convalescenza a casa con anche controlli periodici, potrebbe anche non ritornare in India, quanto meno entro la data prevista: la mezzanotte di lunedì 12 gennaio. Questa mattina, attorno alle 8.30, ha fatto sapere l'Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, una delle eccellenze in questo settore della medicina, il militare è stato sottoposto a una procedura di cardiologia interventistica per la chiusura del forame ovale pervio. L'intervento - lo stesso subito da Antonio Cassano tre anni fa -, che si è concluso positivamente, è stato eseguito dal dottor Mario Carminati, responsabile del reparto di Cardiologia pediatrica e delle cardiopatie congenite dell'adulto. «La decisione di sottoporre il paziente a tale procedura - ha precisato l'ospedale - è stata presa dopo che gli accertamenti diagnostici eseguiti in precedenza non hanno identificato fattori di rischio ricollegabili all'evento ischemico subito, se non appunto la presenza» di un piccolo 'forò tra l'atrio sinistro e destro del cuore che, presente nel feto, in genere si dovrebbe rimarginare dopo la nascita. Un difetto congenito, non grave, che è diffuso in una percentuale tra il 15 e il 30% della popolazione e che in alcuni casi può portare a ischemie o ictus. Latorre, infatti, poco più di quattro mesi fa era stato colpito da una pesante ischemia e aveva ottenuto un permesso speciale per curarsi in Italia con ritorno in India entro la mezzanotte del prossimo 12 gennaio. Da allora, come del resto aveva consigliato anche il neurologo dell'ospedale di Delhi dove era stato inizialmente portato, è stato ricoverato altre due volte per accertamenti nella struttura ospedaliera alle porte di Milano. Struttura dove da venerdì scorso è di nuovo degente nel reparto solventi, piantonato da carabinieri in borghese per evitare qualsiasi contatto con estranei. Da quanto è filtrato, per via di un divieto del ministero della Difesa, non può ricevere alcuna visita, nemmeno di persone che ricoprono cariche istituzionali. Con lui solo la compagna Paola Moschetti: «Tecnicamente l'intervento pare riuscito - ha spiegato appena è uscito dalla sala operatoria - Massimiliano si sta risvegliando: ora dovrà recuperare e avrà bisogno di tranquillità e di riprendersi. L'intervento al cuore non è uno scherzo». Non si sa quando Latorre lascerà l'ospedale. Si sa invece che in casi di procedure cardiologiche come quella alla quale è stato sottoposto oggi, il periodo di degenza dura un paio di giorni. Poi, in genere, è il medico curante a stabilire la durata della convalescenza a casa alla quale si aggiungono controlli periodici. In questo quadro, quindi, potrebbe sfumare il ritorno a Delhi. Tanto più che da settimane il governo antepone la tutela della salute di Latorre a qualsiasi altra considerazione. Tra i messaggi di solidarietà a lui e al collega Salvatore Girone e gli auguri di buona guarigione, ci sono quelli di Elio Vito, presidente della commissione Difesa della Camera e del presidente della commissione Esteri della Camera Fabrizio Cicchitto. «Sono vicino alla lui e alla sua famiglia - ha sottolineato il parlamentare di Ncd -: sono sicuro che Massimiliano supererà anche questa disavventura con la tenacia che l'ha sempre contraddistinto. La sofferenza che Latorre, unitamente al collega Girone, sta vivendo è ingiusta e mi auguro che si possa arrivare il prima possibile a una soluzione positiva della vicenda che li vede coinvolti». Sulla vicenda dei due fucilieri pugliesi sono anche intervenuti, tra gli altri, Antonello Ciavarelli, delegato del Cocer Interforze (« il governo si assuma le proprie responsabilità» affinchè il caso «si concluda urgentemente e positivamente») e il deputato di Ndc Barbara Saltamartini: «Latorre non può rientrare in India. No ai ricatti indiani, la comunità internazionale batta un colpo. Riportiamo a casa Girone». Nessuna reazione invece, almeno al momento, da New Delhi, dove resta bloccato Girone: il ministero dell'Interno indiano nei giorni scorsi ha lasciato trapelare che considera la sua presenza sul territorio indiano «l'unica garanzia» per il rientro di Latorre.