ROMA. Fallisce al terzo turno l'elezione del presidente greco. Si va al voto anticipato, probabilmente a fine gennaio o a inizio febbraio. Si avvicina quindi in Grecia il momento della verità dopo che anche la terza ed ultima votazione per il rinnovo della carica del presidente della Repubblica si è chiusa con una fumata nera. Il candidato governativo Stavros Dimas, 73 anni, membro di Nea Dimokratia del premier Antonis Samaras ed ex commissario europeo, ha ottenuto solo 168 preferenze sulle 180 necessarie per farcela. I «presente» (equivalenti a «no») sono stati 132. Avanza quindi lo spettro delle elezioni legislative anticipate, con il partito di opposizione anti-austerity Syriza favorito nei sondaggi, anche se il divario con il partito di Nea Dimokratia (centro-destra) al governo si riduce sempre di più. L'impressione che le elezioni anticipate siano inevitabili viene rafforzata dalla convocazione del Consiglio dei ministri per le 14.00, annunciata dal Premier Antonis Samaras. La data più probabile per lo scioglimento del Parlamento è tra il 3 e il 5 gennaio e le elezioni potrebbero già svolgersi il primo febbraio. I leader dei due partiti che sostengono il governo di coalizione, Antonis Samaras, di Nea Dimokratia ed Evaghelos Venizelos del Pasok (socialista), sono convinti che la responsabilità per il ricorso anticipato alle urne cadrà su Alexis Tsipras, il leader di Syriza. La loro tesi è che la maggioranza dei cittadini greci è contraria alle elezioni anticipate e favorevole all'elezione del nuovo Presidente della Repubblica da parte del Parlamento attuale.