SAINT LOUIS. Un giovane nero di 18 anni è stato ucciso a colpi di pistola a St. Louis nel Missouri poco dopo l'una di questa mattina davanti ad un distributore di benzina a pochi chilometri da Ferguson. Lo riportano i media internazionali.
Secondo quanto scrive un quotidiano di St Louis «la vittima si chiamava Antonio Martin» e alcuni testimoni hanno detto che «sarebbe stato ucciso da un poliziotto». Una folla di un centinaio di persone si è radunata davanti alla stazione di benzina dove hanno sparato al giovane.
La polizia della contea di St Louis ha reso noto che la notte scorsa a Berkeley in Missouri un agente ha sparato ad un giovane nero di 18 anni, identificato con il nome di Antonio Martin, dopo che la vittima aveva puntato una pistola contro l'agente. Lo scrive la Cnn online precisando che il poliziotto ha aperto il fuoco perchè temeva per la propria vita. La zona della sparatoria non è distante da Ferguson, dove lo scorso 9 agosto un altro 18enne nero, Michael Brown, venne ucciso da un poliziotto.
Intanto, un Gran Giurì di Houston ha deciso che un agente bianco che lo scorso gennaio ha sparato a un uomo di colore di 26 anni, uccidendolo, non deve essere incriminato. Lo riferisce la Abc News, secondo cui l'agente, che si chiama Juventino Castro, era fuori servizio e impegnato in un secondo lavoro in un centro commerciale quando ha aperto il fuoco contro Jordan Baker, che era disarmato.
Si tratta della terza decisione del genere da parte di un Gran Giurì in un mese, dopo quelle dei casi di Ferguson e Staten Island. Castro, un agente con una esperienza di 10 anni, quel giorno era in uniforme e si occupava della sicurezza di un centro commerciale che negli ultimi tempi aveva subito una serie di rapine, scrive lo Houston Chronicle online. Castro aveva tentato di fermare Baker in un parcheggio e ne è nata una breve colluttazione. Quando Baker ha rinunciato a scappare, ha messo le mani sulla cintura e ha iniziato ad attaccare l'agente, che ha reagito sparandogli contro un colpo di pistola, secondo quanto ha affermato la polizia di Houston in un comunicato citato dal Chronicle.
Dopo la decisione del Gran Giurì la madre di Baker, Janet Baker, ha affermato che suo figlio non aveva fatto nulla di male, era in un centro commerciale a tre isolati da casa sua. «Io voglio giustizia per Jordan», ha affermato, aggiungendo di avere ancora «molto lavoro da fare». La sua famiglia era rimasta in attesa della decisione del Gran Giurì assieme ad un piccolo gruppo di manifestanti. Domenica notte avevano anche organizzato una veglia di preghiera e una piccola manifestazione nel luogo dove è morto Jordan.
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