KABUL. Nelle ultime 48 ore almeno 136 talebani sarebbero morti per raid aerei e operazioni militari terrestri avvenuti nel distretto di Dangam della provincia orientale afghana di Kunar, al confine con l'Afghanistan. Lo riferisce oggi l'agenzia di stampa Pajhwok. Il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, ha contestato il bilancio fornito dalle fonti militari, assicurando che «nessun militante ha riportato danni nell'offensiva delle forze di sicurezza della scorsa notte».
Citando un portavoce del 201/o Corpo d'armata 'Selab', l'agenzia Pajhwok sostiene che dopo un attacco sferrato dai talebani una decina di giorni fa, la controffensiva militare ha portato all'uccisione di 136 militanti, di cui 17 pachistani ed al ferimento di altri 138. Le perdite dell'esercito si limiterebbero ad un soldato morto e un altro ferito.
Almeno sei talebani, invece, sono morti per lo scoppio di un ordigno che stavano collocando sul ciglio di una strada, scoppiato improvvisamente nella provincia orientale di Nangarhar. Lo riferisce il portale di notizie Khaama Press. Il portavoce della polizia provinciale, Hazrat Hussain Mashriqwal, ha indicato che l'incidente è avvenuto ieri sera nel distretto di Pechigram quandoi un gruppo di militanti stava mettendo a puno un rudimentale ordigno esplosivo (ied). Questo tipo di mine sono spesso usate dai talebani per colpire veicoli della Nato o delle forze di sicurezza afghane, ma molto spesso le vittime sono civili di passaggio vicino al luogo dell'esplosione.
Caricamento commenti
Commenta la notizia