WASHINGTON. Gli investigatori americani hanno stabilito che hacker al servizio della Corea del Nord sono dietro all'attacco informatico alla Sony. Lo hanno stabilito gli investigatori americani, riferisce la Cnn. L'annuncio dovrebbe essere dato entro domani. Il Federal Bureau of Investigation lega il cyberattacco a Sony alla Corea del Nord. Lo riporta la stampa americana citando alcune fonti, secondo le quali il cyberattacco non arriverebbe necessariamente da dentro i confini della Corea del Nord. Hanno vinto gli hacker: Sony ha deciso di ritirare dal mercato il film The Interview. Cancellata non solo la data di uscita di Natale, ma anche ogni progetto d'uscita in tv on-demand o con l'home video, della pellicola che ironizza sul regime dittatoriale nordcoreano e sul suo leader Kim Jong-Un. La notizia è arrivata nella serata di mercoledì, dopo che gli hacker avevano minacciato un attacco terroristico stile 11 settembre e che molti esercenti cinematografici avevano fatto sapere di aver cancellato il film dalla programmazione nelle loro sale. Eliminato dal sito di Sony ogni accenno al film che vede James Franco e Seth Roger nei ruoli di un conduttore televisivo e del suo produttore che tentano di mettere a punto un piano per eliminare il dittatore nordcoreano. «Sony Pictures non ha ulteriori progetti di uscita per il film», ha detto un portavoce della casa giapponese. Intanto il cyber attacco ai danni di Sony sta assumendo le proporzioni della crisi diplomatica da quando fonti investigative hanno fatto sapere che ci sarebbe proprio il regime dittatoriale nordcoreano dietro il crimine informatico. «Gli Stati Uniti stanno investigano sui responsabili. Un aggiornamento sarà fornito a tempo debito», ha detto il portavoce del National Security Council della Casa Bianca che, senza mai nominare la Nord Corea, ha fatto sapere che «Il governo degli Stati Uniti sta lavorando senza sosta per assicurare alla giustizia i responsabili di questo attacco e che una serie di opzioni di risposta sono state prese in considerazione». Durante la giornata di mercoledì varie testate giornalistiche fra cui CNN e Times erano venute a sapere da fonte anonima che collegamenti importanti erano stati trovati fra il regime dittatoriale di Kim Jong-Un e l'attacco informatico. Fonti ufficiali dell'FBI, che sta investigando sul caso, non hanno confermato: «Non ci sono al momento dichiarazioni ufficiali perchè l'indagine è ancora in corso. È prevista però la diramazione di un comunicato ufficiale entro 24 ore». Secondo il New York Times gli investigatori stanno cercando di capire se l'attacco degli hacker sia avvenuto o meno con l'aiuto di uno o più interni alla Sony. Lungi dall'essere finita, la saga di Sonyleaks si arricchisce ogni giorno di un nuovo capitolo e al momento, al contrario di quanto succede nella migliore tradizione cinematografica hollywoodiana, i buoni non stanno affatto vincendo.