NEW YORK. La rockstar Sting, il mito della musica soul Al Green e l'attore Tom Hanks, ma anche la comica Lily Tomlin e la ballerina Patricia McBride: a loro sono andati i Kennedy Center Honors di quest'anno, la massima onorificenza nel campo dell'arte e dello spettacolo negli Stati Uniti.
Tutti si sono ritrovati ieri sera alla Casa Bianca, dove si è svolta la cerimonia e la tradizionale cena col presidente americano Barack Obama e la first lady Michelle.
Poi la serata di gala al Kennedy Center di Washington. Obama è apparso in forma, nonostante sia afflitto da un'infezione alla gola che sabato pomeriggio lo aveva costretto a una visita fuori programma in ospedale.
Durante la cerimonia, dopo aver celebrato il contributo che i premiati hanno dato alla cultura americana, ha avuto una battuta per tutti. Rivolto a Sting, all'anagrafe Gordon Sumner, ha scherzato: «Potus (acronimo per resident of the United States, ndr) è un soprannome abbastanza carino. Ma non è così 'cool' come Sting. Mi piacerebbe mi chiamassero Sting. Ma sono rimasto inchiodato a Potus».
Poi parlando a uno dei suoi idoli, Al Green, Obama ha ricordato quando a un evento di qualche anno fa all'Apollo Theater di Harlem si spogliò per un attimo del suo ruolo presidenziale e accennò una strofa di 'Let's stay togheter', mandando in visibilio il pubblico. Ed il video divenne virale sul web:
«Guarda, no! - ha detto quindi il presidente rivolto all'artista icona della comunità afroamericana -. Stavolta non lo farò di nuovo. Fu un colpo di fortuna, una cosa che mi può riuscire una volta sola».
Al protagonista di Forrest Gump e di tanti altri film capolavoro, invece, il presidente ha confessato: «Ieri sera ho rivisto Big (del 1988, ndr). Un grande film, mi sono commosso». Tom Hanks ha ringraziato.
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