NEW YORK. Una lunga notte di proteste in tutti gli Stati Uniti per la decisione del Gran giurì che a New York ha scagionato l'agente bianco che la scorsa estate ha ucciso, soffocandolo, un uomo di colore disarmato.
Da Seattle a Washington, da Oakland a Los Angeles, decine di migliaia di persone sono scese in strada per urlare ancora una volta la propria rabbia e protestare contro la violenza della polizia e contro il razzismo. Mentre il reverendo Al Sharpton, uno dei massimi leader del movimento per la difesa dei diritti civili, ha annunciato una marcia sulla capitale federale Washington per il prossimo 13 dicembre.
Proteste anche a Ferguson e a St.Louis, in Missouri, dove ancora fresca è la ferita dell'assoluzione di un altro agente bianco che ha ucciso, sparandogli, un altro giovane di colore disarmato. A New York sono almeno 30 le persone arrestate.
Le manifestazioni spontanee, alle quali si sono uniti anche personaggi famosi come il regista Spike Lee, si sono svolte in diversi punti della città e sono state complessivamente pacifiche. Anche se si registrano alcuni momenti di tensione con le forze dell'ordine nella West Side di Manhattan, dove i manifestanti hanno bloccato la West Side Highway paralizzando il traffico, così come accaduto sulla Broadway. E così come bloccato è stato per almeno un'ora il Lincoln Tunnel che unisce Manhattan al New Jersey. Alcune auto in sosta sono anche date alle fiamme, tra cui un mezzo della polizia.
I manifestanti hanno inscenato proteste in molti punti nevralgici e simbolo della Grande Mela: da Times Square alla Rockfeller Plaza (dove è stata stravolta la tradizionale cerimonia dell'accensione dell'albero di Natale), dalla stazione di Grand Central al Radio City Hall. Molta gente in strada anche ad Harlem e a Staten Island, dove è accaduta la tragedia.
Tutti al grido di 'No Justice, No Peace", oppure 'We Want Justice Now', vogliamo giustizia adesso.
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