NEW DELHI. Le donne nei manicomi indiani sono vittime di abusi sessuali, sottoposte a elettroshock e trattate «peggio degli animali». È quanto sostiene un rapporto di Human Rights Watch (Hrw) presentato a New Delhi e che riguarda le condizioni in cui sono costretti a vivere i pazienti, in particolare le donne, negli ospedali psichiatrici del paese asiatico. «Donne e ragazze con disturbi mentali - ha detto l'autrice Kriti Sharma - sono scaricate nei centri psichiatrici dai familiari o dalla polizia semplicemente perchè il governo non offre alcun tipo di sostegno. Una volta rinchiuse in questi istituti, vivono completamente isolate e spesso sono vittime di abusi». Il rapporto di 106 pagine «Trattate peggio degli animali», il primo di questo tipo in India, si basa su circa 200 interviste di pazienti con problemi psicologici, familiari, operatori sanitari e forze dell'ordine condotte negli ultimi due anni. Hrw ha visitato 24 ospedali e centri psichiatrici delle sei principali metropoli indiane. Sono emersi casi di pazienti disabili internate contro la loro volontà in centri sovraffollati e carenti di servizi igienici, costrette a subire trattamenti disumani come l'elettroshock e sottoposte a abusi verbali e anche fisici. Si cita l'esempio di una donna violentata da un infermiere in un manicomio a Calcutta. Un'altra, Deepali, di 46 anni, in un centro a New Delhi ha raccontato che quando non vuole prendere le medicine, le infermiere le cacciano le pillole in gola «come si fa con i cani». «Per le donne vittime di violenze - ha spiegato Sharma - è quasi impossibile accedere alla polizia o al sistema giudiziario per far valere i propri diritti». Il problema non è solo per le donne. Dal rapporto emerge che in una struttura governativa a New Delhi sono ricoverati 982 pazienti, ben tre volte la capacità. Un altro centro a Pune ospita 1.850 malati con soltanto 25 gabinetti funzionanti. Quasi tutti gli ospedali visitati erano infestati dai pidocchi. Secondo alcuni esperti, presenti alla conferenza stampa in cui è stata presentata la ricerca, in India «esiste una forte discriminazione verso coloro che hanno disturbi psicologici o devianze» e in questa situazione «le donne sono le più vulnerabili». L'India ha ratificato nel 2007 una Convenzione dell'Onu sui diritti delle persone disabili che abolisce la detenzione forzata nei manicomi. Ma oggigiorno i pazienti indiani possono essere rinchiusi negli ospedali psichiatrici su ordine dei tribunali e sono quindi privati del loro diritto a vivere nella comunità con il supporto del servizio sanitario. Inoltre Hrw ha riscontrato una gravissima carenza di servizi. «In India - si legge - ci sono solo 43 ospedali psichiatrici governativi e soltanto tre psichiatri e 0,47% psicologi per un milione di persone».