KABUL. Una bomba è esplosa oggi in un affollato mercato della provincia settentrionale afghana di Kunduz causando la morte di otto persone, fra cui due studentesse di una madrassa (scuola religiosa) ed il ferimento di 15 altre. Lo scrive l'agenzia di stampa Pajhwok.
Fonti della polizia hanno precisato che lo scoppio è avvenuto verso le 16,30 locali nella piazza principale del distretto di Dasht-i-Archi e che l'obiettivo dell'attentato è ancora incerto. Uno studente di una vicina madrassa, Abdul Ghafoor, ha detto che obiettivo degli attentatori era un veicolo dell'esercito afghano parcheggiato vicino, che però non ha subito danni.
Due militari della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) sono morti oggi a Kabul per lo scoppio di una carica esplosiva. Lo riferiscono i media nella capitale afghana, senza precisarne per ora la nazionalità. Secondo l'agenzia di stampa Pajhwok, l'attentato è stato compiuto con una bicicletta bomba sulla strada che da Kabul porta a Jalalabad.
Ieri un'altra strage, avvenuta per l'esplosione di un kamikaze durante una partita di pallavolo, ha causato almeno 45 morti, tra cui molti giovani e bambini, e una sessantina di feriti.
L'attentato non è stato rivendicato, ma l'allarme sicurezza nel Paese è tale che le truppe americane resteranno impegnate ancora un altro anno in missioni di combattimento, superando così la scadenza del 2014, per far fronte all'avanzata dei talebani.
Alle 17 locali di ieri, nel momento in cui la partita, organizzata dalla polizia locale, era in pieno svolgimento, un kamikaze a bordo di una moto si è fatto esplodere in mezzo alla folla, che si era radunata al campo di gioco arrivando da tre distretti, ha riferito il portavoce del governatore della provincia, definendo l'attentato «scioccante» per la modalità e per il numero delle vittime, la maggior parte delle quali giovani che stavano partecipando al torneo, tanto che le autorità locali hanno chiesto a Kabul di inviare degli elicotteri per evacuare i feriti. Questa ennesima strage, condannata duramente anche dal presidente Ashraf Ghani, non è stata rivendicata.
I media hanno cercato una reazione dal portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid, che però non ha commentato l'accaduto. L'ultimo grande attacco contro i civili in Afghanistan risale al 15 luglio scorso, con 90 persone uccise in un mercato, sempre nella provincia di Paktika. Anche in quella circostanza i talebani non avevano rivendicato l'attentato, anzi avevano negato la loro responsabilità.
Gli integralisti, invece, si sono sempre attribuiti gli attacchi contro le forze di sicurezza locali e e contro obiettivi occidentali, che quest'anno si sono intensificati in tutto il Paese.
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