ROMA. Primo caso di Ebola per un cittadino italiano: è un medico di Emergency risultato positivo al virus in Sierra Leone. Giungerà stanotte in Italia e verrà ricoverato all'Istituto Spallanzani di Roma.
«Abbiamo avuto nel pomeriggio di ieri notizia dall'ONG Emergency di un medico italiano positivo al virus Ebola in Sierra Leone», annuncia il ministero della Salute. «Sono state immediatamente attivate - spiega il dicastero - l'Unità di crisi della Farnesina e l'Aeronautica Militare per le conseguenti attività operative ed il trasferimento del paziente presso l'Istituto Nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani». Il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, d'intesa con il Presidente del Consiglio, il Ministro della Difesa, il Ministro degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale e il Ministro dell'Interno, «ha dato disposizioni immediate per organizzare il trasferimento e il trattamento del medico italiano con trasporto ad alto biocontenimento». Il medico di Emergency, rende noto il ministero, «arriverà in Italia durante la nottata. Sono state predisposte tutte le misure per garantire il trasporto e il ricovero del paziente in massima sicurezza e iniziare tempestivamente il trattamento clinico».
«Mi sento di rassicurare la famiglia che il nostro medico sta bene, non ha avuto febbre o altri sintomi durante la notte, stamattina ha fatto colazione e continua a bere in maniera autonoma, esprimo la mia vicinanza a lui e alla famiglia e assicuro che il governo italiano tutto è al fianco del nostro connazionale». Lo ha affermato, in una nota, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
Nel frattempo, è guarito e ha già lasciato la Francia il dipendente dell'Unicef colpito dal virus Ebola in Sierra Leone e trasferito a Parigi lo scorso primo novembre. Lo affermano le autorità sanitarie francesi in un comunicato. Il paziente, di cui non è mai stata resa nota la nazionalità e neppure il sesso, «è ormai guarito», precisa il comunicato, «e ha potuto già lasciare l'ospedale e la Francia».
Si tratta della seconda persona curata a Parigi dopo un'infermiera francese di Medici Senza Frontiere, rimpatriata a metà settembre e dichiarata guarita all'inizio di ottobre. Al momento sono una ventina i pazienti con Ebola ricoverati fuori dall'Africa, con la grande maggioranza che è stata dichiarata guarita. In Africa intanto la Comunità Economica degli Stati dell'Africa occidentale ha annunciato che formerà 150 operatori sanitari, originari dei paesi confinanti, da inviare nei prossimi giorni in Sierra Leone, Liberia e Guinea.
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