MOSCA. Mosca spera che "non sia ancora stato oltrepassato" il "punto di non ritorno" nei rapporti con l'Unione europea in relazione alla situazione in Ucraina. Lo ha detto il capo della diplomazia russa Serghiei Lavrov citato dall'agenzia ufficiale Tass. "Noi - ha precisato Lavrov in un vertice a Minsk - siamo interessati a un progressivo sviluppo delle relazioni". Il ministro degli Esteri della Russia, accusata di sostenere militarmente i separatisti ucraini, ha quindi denunciato che il governo di Kiev "ha imboccato la strada del soffocamento del sud-est sia dal punto di vista sociale che da quello economico" e che "minaccia anche di riprendere" la via della "soluzione militare del conflitto". Lavrov ha quindi auspicato che l'Occidente impedisca un tale scenario. La Russia "ha sempre visto e continua a vedere l'Unione europea come un grande e importante partner economico". Ieri i ministri degli Esteri Ue hanno scelto una linea di "non escalation" delle sanzioni annunciando entro fine mese una lista dei "separatisti ucraini" responsabili delle elezioni a Donetsk e Lugansk da aggiungere ai sanzionati a titolo individuale con il congelamento dei beni e il divieto di viaggio. La Russia è contraria a trasformare l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) "in uno strumento di democratizzazione dello spazio a est di Vienna" e continuerà i suoi sforzi per riformare questo ente internazionale. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov. La scorsa settimana Mosca ha accusato la missione di monitoraggio Osce in Ucraina di "aiutare e sostenere una sola parte nel conflitto" nel sud-est, e cioè "le autorità ufficiali di Kiev". Intanto cinque soldati ucraini sono morti e altri otto sono rimasti feriti nelle ultime 24 ore nel conflitto nel sud-est ucraino. Lo riferisce il portavoce militare di Kiev Vladislav Selezniov sulla sua pagina Facebook citato dalle agenzie ucraine e russe.