GERUSALEMME. Martedì di sangue a Gerusalemme, dove questa mattina quattro israeliani sono stati uccisi e altri otto sono rimasti feriti nel corso di un attentato condotto da due palestinesi - armati di una scure, un coltello e un'arma da fuoco - in un complesso religioso nel rione ortodosso sefardita di Har Nof.
L'attentato, riportano radio Gerusalemme e la radio militare israeliana, è stato rivendicato dal Fronte popolare per la liberazione della Palestina, di ispirazione marxista. Secondo le prime ricostruzioni della polizia i due attentatori hanno fatto irruzione in un collegio rabbinico e in un'attigua sinagoga mentre decine di fedeli recitavano le preghiere mattutine. "Sono stati attimi di puro terrore", ha detto uno dei testimoni. La carneficina è durata alcuni minuti e i soccorritori hanno poi trovato corpi insanguinati in stanze diverse dello stesso complesso.
I due palestinesi - di Jabel Mukaber, quartiere arabo di Gerusalemme est - sono stati infine neutralizzati da un agente sopraggiunto sul posto, richiamato dagli echi degli spari e dalle urla che giungevano dalla sinagoga. Le immagini della strage hanno destato profondo turbamento in Israele, anche perchè ogni vittima era ancora avvolta nel proprio 'talled', il manto rituale delle preghiere ebraiche. Secondo quanto riportano i media, alcuni dei fedeli ebrei feriti nell'attacco sono in gravissime condizioni. Non è chiaro ancora se l'aggressione sia avvenuta con armi da fuoco oppure con asce e coltelli, ma secondo un portavoce militare testimoni sul posto parlano di "scena terrificante".
Hamas si è felicitato per l'attentato. Secondo il portavoce di Hamas Mushir al-Masri "si è trattato di una vendetta eroica e rapida per l'esecuzione di Yusuf al-Rumani", un conducente di autobus palestinese trovato ieri morto a Gerusalemme. Nel frattempo sul web il braccio armato di Hamas ha pubblicato un filmato in cui minaccia in arabo e in ebraico una serie di attentati nella città di Israele. Il presidente palestinese Abu Mazen ha condannato "l'uccisione dei fedeli ebrei a Gerusalemme e di altri civili ovunque essi siano", ma il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha accusato Abu Mazen - e Hamas - di essere responsabili dell'attacco, "che è stato una conseguenza diretta del loro incitamento...". Un incitamento, ha proseguito, "che la comunità internazionale ha irresponsabilmente ignorato". Netanyahu ha poi convocato per oggi una consultazione urgente con i responsabili alla sicurezza. "Reagiremo duramente - ha sottolineato in un comunicato - alla crudele uccisione di ebrei che si erano recati a pregare, da parte di biechi assassini".
Da parte sua, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha manifestato" la più ferma condanna per l'ignobile attacco armato di gravità inaudita compiuto questa mattina in una sinagoga di Gerusalemme". Anche il segretario di Stato Usa John Kerry ha condannato l'attacco che, ha detto, "non ha posto nel comportamento umano", mentre il premier britannico David Cameron si è detto "inorridito”.
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