ROMA. Una forte scossa di terremoto, di magnitudine 6.7, è stata registrata in queste ore sotto il fondo dell'oceano al largo della Nuova Zelanda, secondo i dati dell'istituto americano di geofisica (Usgs) che esclude tuttavia per ora il pericolo di uno tsunami. Il movimento tellurico è avvenuto a 35 chilometri di profondità e a circa 180 chilometri dalla località di Gisborne, il punto più vicino della costa neozelandese. Non si segnalano al momento conseguenze. Tre giorni fa, invece, un terremoto ha provocato tre morti in Repubblica Ceca. Tre minatori sono morti nella miniera di carbone di Karvina, in Repubblica Ceca. Il bilancio delle vittime è stato confermato dalla New World Resources (Nwr), impresa che controlla la OKD a.s., proprietaria dell'impianto. L'incidente, ha specificato sempre la New World Resources, è avvenuto a circa 900 metri di profondità e dovrebbe essere stato provocato da un terremoto registrato nell'area della miniera poco prima di mezzogiorno. Le cause della tragedia dovranno tuttavia essere ora analizzate da un comitato d'indagine formato da membri della polizia ceca, da rappresentanti dei sindacati e dal management di Okd, puntualizza la nota di Nwr. Secondo i dati dello European-Mediterranean Seismological Centre (EMSC), il terremoto che ha colpito la zona, nell'Est del Paese, ha avuto una magnitudo di 3.5 Richter e una profondità di due chilometri. I media di Praga riportano che altri nove minatori presenti nell'impianto al momento del sisma sono rimasti feriti. Non ci sarebbero dispersi.