SAN PAOLO. Pesanti condanne in Brasile per tre persone, un uomo e due donne, accusati di aver ucciso una ragazza di 17 anni, Jessica Pereira, averne squartato il cadavere e mangiato alcune parti. I tre, soprannominati dalla stampa locale i 'Cannibali di Garanhuns', dalla località del Nordest brasiliano dove vivevano, sono stati condannati per omicidio, occultamento e vilipendio di cadavere. Jorge Beltrao, 52 anni, il leader del terzetto, dovrà scontare 21 anni e sei mesi di reclusione. Le due donne, Isabel Cristina Pires, 53 anni, moglie di Beltrao, e Bruna Cristina Olivera da Silva, 28 anni, la giovane amante, sono state
condannate entrambe a 19 anni di carcere. I tre dovranno essere giudicati per gli omicidi di altre due donne e per analoghi atti di cannibalismo. Dopo l'arresto, Beltrao ha confessato che cibarsi di carne umana faceva parte di un 'processo di purificazionè. Isabel Cristina ha rivelato ai giudici di avere anche confezionato e venduto ad ignari avventori dei panini con i resti di carne umana delle tre vittime, che avevano dai 17 ai 31 anni. La polizia sospetta che il terzetto sia responsabile della morte di altre cinque donne, scomparse misteriosamente di casa nella zona. Nella casa degli orrori, gli agenti hanno trovato una bambina di cinque anni che sarebbe la figlia di Beltrao e di una sua vittima. Bruna Cristina si sarebbe finta la madre della piccola.
Brasile: condannati i tre cannibali che "cucinavano" le loro vittime
Squartavano e mangiavano i cadaveri delle loro vittime.
Caricamento commenti
Commenta la notizia