NEW YORK. Apple punta all'Iran. La casa di Cupertino - secondo quanto scrive il Wall Street Journal - avrebbe avviato dei contatti preliminari con alcuni distributori di Teheran per esplorare la possibilità di lanciare i suoi prodotti, iPhone e iPad in primis, in un mercato finora off limits.
Ed essere così pronta nell'eventualità che le potenze occidentali allentino il regime di sanzioni contro quel Paese. Un primo incontro sarebbe avvenuto al quartier generale londinese di Apple, e intorno la tavolo si sarebbe valutata la possibilità del franchising, un modello che l'azienda fondata da Steve Jobs ha già sperimentato in Europa e in Asia. Apple - scrive il Wsj - non sarebbe l'unica azienda Usa in trattative con la comunità imprenditoriale iraniana, da tempo impegnata in un'offensiva nei confronti del mondo del business occidentali nel tentativo di spezzare i tanti anni di isolamento economico.
"Apple Pay" un milione attivazioni in 72 ore. Intanto l'Apple Pay, il sistema per i pagamenti via iPhone lanciato in Usa la settimana scorsa, ha registrato un milione di attivazioni in 72 ore. Lo ha detto il Ceo di Apple, Tim Cook, intervenendo all'inaugurazione della conferenza 'Digital Live' del Wall Street Journal.
Cook ha parlato anche sul boicottaggio delle catene Rite Aid e Cvs, che nel weekend hanno disabilitato i pagamenti con Apple Pay: ''Penso che sia una scaramuccia'', ha commentato. L'Apple Pay è un sistema di pagamento 'contactless', si basa cioè sulla tecnologia Near Field Communication (Nfc) che consente a due dispositivi vicini di comunicare senza fili e senza che si tocchino. In pratica funziona avvicinando l'iPhone 6 a un Pos abilitato e autorizzando la transazione con l'impronta digitale sul telefonino, evitando all'utente di dover estrarre la carta di credito dal portafogli.
Con le attivazioni registrate finora, ha detto Cook, Apple è il più grande sistema di pagamenti contactless e supera tutti gli altri messi insieme. All'Apple Pay hanno detto subito no le catene Wal-Mart e Best Buy, mentre Rite Aid e Cvs, i cui terminali supportano i pagamenti con l'iPhone, hanno disabilitato questa possibilità. Una scelta che, secondo la stampa Usa, dipende dalla volontà di non fare concorrenza a CurrentC, un sistema alternativo di pagamenti via cellulare in cui sono coinvolte diverse catene di negozi americani e che dovrebbe debuttare l'anno prossimo. ''Nel lungo periodo, come commerciante sei rilevante solo se i tuoi clienti ti amano'', ha commentato Cook.
''Abbiamo molti altri negozi che aderiscono, abbiamo molte banche e abbiamo il resto del mondo''. Inoltre c'è Alibaba, il colosso cinese dell'e-commerce. Intervenendo alla conferenza del Wsj, il presidente della compagnia, Jack Ma, si è infatti detto pronto a collaborare con Apple sui pagamenti via smartphone.
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