PECHINO. Il «mah-jong», tradizionale gioco di società cinese, è finito nel mirino del presidente Xi Jinping, che da due anni sta conducendo una campagna contro la corruzione a colpi di denunce e di arresti. Il Quotidiano del Popolo, giornale che rispecchia le opinioni dei massimi dirigenti del Partito Comunista, tuona oggi in un editoriale contro i funzionari che «si rifugiano in campagna per divertirsi e giocare a mah-jong e a poker». La campagna contro la corruzione - che secondo alcuni osservatori ha colpito finora soprattutto avversari politici del presidente, come l' ex-capo dell' apparato di sicurezza Zhou Yongkang - ha già fatto «vittime collaterali», provocando una netta diminuzione dei viaggi all' estero e dei banchetti, che spesso venivano offerti dagli alti funzionari ai loro ospiti. In passato, il Quotidiano del Popolo ha denunciato le «saune segrete» mascherate da tenute agricole frequentate da membri del Partito e gli acquisti di superalcoolici nascosti in bottiglie di acqua minerale. Il mah-jong - una sorta di ramino che si gioca con piccole «carte» rettangolari che in passato erano fatte di bambù o di avorio e ora di celluloide o nylon - è un gioco largamente diffuso in tutta la Cina.