WASHINGTON. Undici soldati americani sono già stati posti in isolamento nella base militare Usa di Vicenza. Lo riferisce la Cbs. Altri 30 sono attesi in giornata. Tra i soldati che saranno monitorati per 21 giorni anche il generale maggiore, Darryl Williams, comandante della base Usa in Africa e che ha effettuato il passaggio di consegne all'unità d'assalto paracadutisti dell'esercito statunitense nel fine settimana. I militari sono stati accolti dai carabinieri coperti dalle tute di protezione. I soldati americani erano di rientro dalla Liberia, uno dei Paesi dell'Africa occidentale colpiti dall'epidemia di Ebola. I soldati, riferisce la Cnn, dovranno essere monitorati, senza possibilità di contatto con le famiglie. Il Pentagono sostiene che si tratta di una precauzione. L'ambasciata americana a Roma ha precisato che «il rischio potenziale di infezione è basso», dal momento che «in Liberia i militari non hanno avuto contatto con persone contagiate dal virus». Il Pentagono sta prendendo in considerazione l'ipotesi di mettere in quarantena tutte le truppe americane di rientro dai Paesi colpiti dall'epidemia dell'Ebola. Lo riferisce la Cnn. Al momento, sul campo, sono impegnati 900 soldati. Giorni fa, è morta in Mali la prima vittima di Ebola, una bambina di due anni che, durante la malattia, è stata a contatto stretto con almeno 40 persone ed ha viaggiato in autobus per più di mille chilometri. Lo riferiscono autorità locali dell'Organizzazione mondiale della sanità, riprese dalla BBC online. Il ministero maliano della Sanità, venerdì, aveva confermato il primo contagio. La piccola era rientrata di recente da un viaggio in Guinea con una zia, ed era stata messa in quarantena all’ospedale di Kayes; secondo il ministero, tutte le persone entrate in contatto con la piccola sono state prese in carico e trattate secondo le procedure previste. Le 43 persone che hanno avuto contatti con lei, tra cui 10 operatori sanitari, sono adesso monitorati e in isolamento.