TORONTO. Tre persone al mese infettate dall'Ebola potrebbero prendere un volo internazionale col rischio di portare il virus in altri paesi, se non verranno prese adeguate misure di screening pre-uscita dai tre paesi gravemente coinvolti, Guinea, Liberia, Sierra Leone. Secondo un'approfondita analisi pubblicata sulla rivista Lancet, i controlli all'aeroporto di arrivo, invece, sembrano di utilità marginale per il contenimento dell'epidemia. E' la prospettiva tratteggiata da Kamran Khan del St Michael's Hospital di Toronto, tenendo conto del traffico aereo 2013 da quei paesi (compresi i flussi di passeggeri e tutte le destinazioni finali per quei passeggeri che hanno fatto scalo in vari aeroporti intermedi), dei tabulati dei voli 2014, e anche considerando le restrizioni attualmente imposte agli spostamenti da e per i paesi colpiti. Considerati tutti questi fattori si stima che - se non verranno adottate o intensificate misure di screening pre-uscita negli aeroporti di Guinea, Liberia, Sierra Leone che tengano conto del rischio che il passeggero sia stato esposto all'Ebola prima di partire - tre (2,8) persone infettate dall'Ebola potranno raggiungere altri paesi ogni mese. Quando le misure di screening pre-uscita sono adeguate, le misure di controllo in entrata agli aeroporti di destinazione risultano di un'utilità del tutto marginale, invece. ''Il rischio che l'Ebola si diffonda a livello internazionale potrebbe aumentare in modo significativo se l'epidemia africana persiste o aumenta - dichiara Khan. I rischi per la comunità globale potrebbero aumentare ulteriormente se l'Ebola approdasse in altri paesi con sistemi sanitari deboli'', come la Cina o l'India.