ALESSANDRIA D'EGITTO. Lo scintillio dei diamanti, degli zaffiri e degli smeraldi acceca i visitatori: è il museo dei gioielli della famiglia reale d'Egitto, al potere per oltre due secoli fino al 1952, che riapre i battenti ad Alessandria.
Il palazzo, costruito nel 1919, è stato reso accessibile al pubblico per la prima volta nel 1986: nel 2003 la chiusura, per una lunga ristrutturazione che si è conclusa proprio alla vigilia della rivoluzione contro Hosni Mubarak. E gli scontri e l'instabilità hanno imposto di richiudere la cassaforte reale, a gennaio 2011.
Il significato più importante della nuova riapertura «è quello legato alla sicurezza di Alessandria, a quella dell'intero Egitto», ha detto il ministro delle Antichità Mahmoud Elmaty, dopo aver tagliato il nastro rosso all'ingresso delle sale. «Il museo è rimasto chiuso per tre anni, a causa proprio della mancanza di sicurezza nel Paese. Ora abbiamo di nuovo il nostro museo - sottolinea soddisfatto Elmaty - una buona notizia non solo per gli egiziani ma per tutto il mondo».
Le sale del museo traboccano di pezzi rari dal valore inestimabile. Ci sono oggetti appartenuti allo stesso Ali Pascia, capostipite della dinastia al potere ininterrottamente dal 1805 al 1952, quando la rivoluzione guidata dai militari strappò lo scettro a re Farouk, che diverrà re dei paparazzati nella Dolce vita romana. All'ingresso del museo sono proprio i diamanti della madre di Farouk, la regina Nazli, ad accogliere i visitatori.
Poi lo sguardo si perde tra bicchieri decorati con brillanti, borsellini in oro massiccio, pettini in platino. Porta-trucchi creati dai mastri gioiellieri di tutto il mondo, Francia in testa. Quadri, pugnali, binocoli sfavillanti. Per non parlare dei gioielli della principessa Fawzia, prima moglie di Reza Pahlavi, l'ex scia d'Iran.
Una meravigliosa scacchiera con pedoni e cavalli in oro e diamanti merita un'intera teca al secondo piano: è il dono di nozze dello scia per il matrimonio con Fawizia. Fino al 15 novembre il museo sarà visitabile gratuitamente. Poi una nuova chiusura, per preparare altri allestimenti, compresi gli oltre 300 gioielli 'strappatì a un'asta dal Cairo un mese fa. Si vuole fare presto: il 2015 è l'anno su cui l'Egitto punta per riaprire le porte ai turisti stranieri e ridare fiato alla propria economia.
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