ANKARA. I resistenti curdi, aiutati dai raid della coalizione internazionale, hanno inflitto perdite importanti ai jihadisti dell'Isis che da oltre un mese assediano la città curdo-siriana di Kobane, al confine con la Turchia. Solo tra ieri e oggi lo Stato islamico ha perso 31 miliziani, di cui 15 nei bombardamenti dei caccia Usa e degli alleati, riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani (Ondus). La ong fa sapere anche che in 4 giorni almeno 70 corpi di jihadisti sono stati trasportati in un ospedale sotto controllo dell'Isis nella provincia siriana di Raqqa. Sette le vittime segnalate tra i curdi. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha respinto gli appelli dei curdi perché la Turchia fornisca armi ai peshmerga curdi che in Siria resistono all'avanzata dell'armata jihadista dello Stato Islamico (Isis) a Kobane. Erdogan accusa il principale partito curdo in Siria, il Pyd (Partito di unione democratica), e la sua unità armata Ypg (Unità di protezione del popolo), di essere una "organizzazione terroristica" al pari del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) turco. "Si trattava di consegnare armi al Pyd per formare lì un fronte contro lo Stato Islamico. Per noi, il Pyd è pari al Pkk: è un'organizzazione terroristica"