Giovedì 19 Dicembre 2024

Nepal, dopo la tragedia si cercano ancora i dispersi

KATMANDU. Gli elicotteri dell'esercito nepalese hanno ripreso per il quarto giorno consecutivo le ricerche per salvare gli escursionisti ancora dispersi nel nord del Nepal colpito da una violenta bufera di neve all'inizio della settimana che ha provocato oltre 30 vittime, tra cui molti stranieri. Finora sono state recuperate oltre 240 persone, di diversa nazionalità. Salvi i 30 italiani coinvolti. Intanto le autorità del parco dell'Annapurma hanno deciso di limitare l'accesso del passo di Thorang La. La tragedia sulle cime del Nepal, il paradiso dell'alpinismo e del trekking d'alta quota, a causa di una "bomba di neve" che ha ucciso 24 persone, tra cui 12 escursionisti stranieri, e intrappolato diversi turisti in una vasta zona del massiccio dell'Annapurna, uno dei più belli dell'Himalaya. Le vittime sono di diverse nazionalità, ma non risultano esserci italiani. L'improvvisa ondata di maltempo si è abbattuta lunedì con forti piogge e nevicate che hanno raggiunto i 90 centimetri di altezza. In questa stagione, considerata ottimale per i trekking, questo è un fenomeno eccezionale. I metereologi ritengono che sia una conseguenza del ciclone tropicale Hudhud che domenica ha flagellato la costa orientale dall'India e poi è salito al nord causando una repentina diminuzione della temperatura nel subcontinente indiano. Le vittime facevano parte di gruppi impegnati in trekking nel distretto di Mustang (al confine con il Tibet) e nel vicino Manang, due dei punti più elevati del cosiddetto "circuito dell'Annapurna" che si percorre di solito in tre settimane. La maggior parte di loro sono sono stati travolti da una valanga mentre scendevano lungo passo del Thorang La (5416 metri). I loro corpi sono stati trovati sotto una spessa coltre di neve.

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