KATHMANDU. Come accade in mare aperto, anche sul massiccio dell'Annapurna la tempesta ha fatto i suoi naufraghi, e le sue vittime. Sotto oltre un metro di neve, caduto martedì scorso per oltre 30 ore, sono decine e decine i dispersi tra gli escursionisti d'alta quota. Il bilancio ufficiale delle vittime è salito a 32 dopo il ritrovamento di altri corpi. Lo riferisce oggi The Himalayan Times. I soccorritori hanno finora salvato 118 turisti di diversa nazionalità bloccati dalla neve e da valanghe lungo il circuito di trekking dell'Annapurna.Secondo Keshav Pande, coordinatore dei soccorsi organizzati da varie agenzie di trekking, circa 100 escursionisti sono ancora dispersi.
Nel pieno della bufera di neve che si è abbattuta nei distretti del Nepal nord occidentale di Mustang e Manang, l'attrezzatissimo campo base degli italiani è stato il salva-vita per sei escursionisti stranieri. "Erano come naufragati in questo oceano di neve, non erano attrezzati per simili condizioni", racconta Favre. "Una di loro - spiega la guida alpina valdostana - aveva un principio di edema, quindi l'abbiamo trattata col cassone iperbarico. Sono stati con noi sino a quando oggi siamo riusciti ad evacuarli in elicottero". Ma "pare che il grosso dei guai sia capitato due valli più in là rispetto a dove siamo noi, e dove sono state parecchie le persone prese dalle valanghe, con tanti dispersi ancora attualmente".
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