WASHINGTON. Almeno 70 persone del personale del Texas Health Presbyterian Hospital di Dallas sono state coinvolte nella cura di Thomas Eric Duncan, il paziente liberiano morto per Ebola negli Usa pochi giorni fa. Lo riferiscono i media americani. L'elevato numero di persone, tra cui anche l'infermiera Nina Pham che poi è rimasta contagiata, mostra l'enorme sforzo dell'ospedale per salvare la vita dell'uomo, ma rivela anche che molte altre persone potrebbero essere esposte al virus mentre Duncan si trovava in isolamento. In Germania morto dipendente Onu a Lipsia. Un contagiato di Ebola è morto la notte scorsa in Germania, segnando il primo decesso nel paese: come riferisce l'agenzia tedesca Dpa citando fonti sanitarie ufficiali, si tratta di un dipendente africano dell'Onu portato a Lipsia dalla Liberia. L'uomo, di 56 anni, è deceduto in un ospedale della città dell'est della Germania, precisa il nosocomio citato dalla Dpa. Si tratta del terzo contagiato dall'Ebola ricoverato in Germania (un secondo viene curato a Francoforte sul Meno mentre un terzo era stato dimesso da un ospedale di Amburgo dopo cinque settimane di cure). La vittima, un sudanese, era stato trasportato al "Klinikum St. Georg" di Lipsia con un volo speciale giovedì scorso e le sue condizioni erano state subito definite "altamente critiche sebbene stabili". L'uomo era stato posto in una struttura di isolamento speciale del Reparto malattie infettive e tropicali. Secondo l'ospedale, precisa l'agenzia tedesca, non sussistono pericoli di infezione per altri pazienti o visitatori.