Domenica 22 Dicembre 2024

Brittany, giovane ammalata di cancro: "Ho deciso di morire l'1 novembre"

PORTLAND. A soli 29 anni non potendo vincere una malattia che l'ha costretta agli ultimi sei mesi di vita, la giovane Britanny Mainard ha deciso di ricorrere all'eutanasia in Oregon, negli Stati Uniti. E ha deciso di farlo l'1 novembre, il giorno dopo il compleanno del marito, con il quale festeggerà l'ultima sera. La storia di Brittany ha commosso gli Usa. Anche perché la donna ha deciso di comunicare  la sua decisione e le motivazioni  in un video pubblicato sul web. Ai media statunitensi la donna ha spiegato che : «Io non voglio morire, ma sto morendo, e voglio farlo alle mie condizioni, con dignità». Brittany ha un tumore al cervello e i medici le hanno comunicato che per lei non ci sono più cure per salvarla: le resterebbero solo 6 mesi di vita. E così ha deciso di ricorrere all'eutanasia e "morire con dignità" dice nel video. La ragazza ha raccontato che da San Francisco si è dovuta trasferire a Portland, perché per ottenere i farmaci che le permetteranno una fine «pacifica e indolore», deve essere residente in Oregon. «Non voglio dire a nessuno di fare la mia stessa scelta - ha affermato - Ma la mia domanda è: chi ha il diritto di decidere per me, e decidere che merito di soffrire enormemente per settimane o per mesi?». Brittany sta utilizzando le sue ultime giornate per aiutare i pazienti dell’associazione Compassion & Choices, che si occupa dei malati terminali in California, Colorado, Connecticut, Massachusetts e New Jersey. In difesa della sua scelta di «morte con dignità» con la campagna «Brittany Maynard Fund», combattendo perché altri Stati diano il via libera alla prescrizione degli stessi farmaci. «La mia famiglia ha dovuto affrontare enormi cambiamenti e sacrifici per permettermi di porre fine alla mia vita con dignità, come trovare un nuovo posto dove vivere e una nuova casa - ha affermato - Ma ci sono tantissimi americani che non hanno la possibilità o il denaro per fare lo stesso, e questo non è giusto».

leggi l'articolo completo