MADRID. «Credo che l'errore possa essere stato nel momento in cui mi sono tolta la tuta» di biosicurezza, «lo vedo come il passaggio più critico» nel quale può esserci stato il contagio. Lo ha detto oggi in una dichiarazioni telefonica a El Pais Teresa Romero, l'infermiera ausiliare dell'ospedale Carlo III-La Paz, prima contagiata in Europa dal virus Ebola. L'infermiera, che ha assistito il missionario Manuel Garcia Viejo, deceduto il 26 settembre, ha riconosciuto di essersi potuta contagiare sfregandosi il viso con un guanto nel momento in cui si sfilava la tuta isolante. L'infermiera ha avuto due contatti con il missionario ammalato: uno per cambiargli il pannolone e il secondo quando era già deceduto, pulendo la stanza. La donna ha detto di sentirsi «un pò meglio, non ho febbre», ha spiegato. «Non so come sia potuto accadere. Spero di riuscire a uscirne, devo uscirne». La Procura di Madrid ha aperto un'inchiesta per accertare eventuali responsabilità penali nel caso dell'infermiera contagiata da Ebola, dopo aver assistito i missionari Miguel Pajares e Manuel Garcia Viejo, rimpatriati dalla Sierra Leone e deceduti all'ospedale Carlo III-La Paz,il 12 agosto e il 26 settembre. Lo si apprende da fonti giudiziarie citate dalla tv nazionale. Teresa Romero, la prima contagiata dal virus fuori dall'Africa, è ricoverata in isolamento nello stesso ospedale, dove restano sotto osservazione altri 5 casi di sospetto Ebola, fra i quali il marito dell'infermiera, 4 ausiliarie sanitarie e un ingegnere proveniente dalla Nigeria. Una vera e propria mobilitazione popolare si è attivata per salvare Excalibur, il cane dell'infermiera spagnola contagiata dal virus Ebola. I Vigili del fuoco della Comunità di Madrid si sono recati nel primo pomeriggio ad Alcorcon, nell'abitazione della infermiera contagiata da Ebola, Teresa Romero, e del marito Javier Limon, per portare via il loro cane Excalibur, che sarà abbattuto per ordine giudiziario. Una trentina di agenti in assetto antisommossa, dalle ore 12 hanno circondato l'edificio per tenere lontano una cinquantina di attivisti animalisti, che si oppongono al sacrificio del cane. L'allarme per salvare l'animale era stato lanciato ieri nei social network dal marito dell'infermiera, a sua volta in isolamento in ospedale, provocando in poche ore l'adesione di 210.000 firme all'hashtag 'SalvemosExcalibur' con la richiesta di risparmiare il cane.