KIEV. Kiev ha scaricato sui separatisti filorussi la responsabilita' del bombardamento che ieri ha ucciso un operatore svizzero della Croce Rossa a Donetsk. ''Questo atto terroristico non puo' in alcun modo essere giustificato'', ha commentato il ministero degli esteri ucraino. ''I banditi e i terroristi hanno utilizzato le armi contro quelli che sono venuti nel Donbass con una missione umanitaria'', ha aggiunto. Ieri i ribelli avevano accusato dell'uccisione l'esercito di Kiev.
Mosca condanna come una ''violazione grossolana del diritto internazionale umanitario'' il bombardamento che ieri ha causato la morte di un operatore svizzero della Croce Rossa a Donetsk e sottolinea la ''reazione frettolosa delle autorita' di Kiev, che si sono precipitate a scaricare tutta la responsabilita''' di questa episodio. "Kiev non ha voluto riconoscere una cosa evidente: il quartiere di Donetsk sottoposto ai bombardamenti e' situato nel territorio controllato dai miliziani mentre i bombardamenti sono stati effettuati dalle postazioni delle forze ucraine'', ha osservato il ministero degli esteri russo in una nota.
Il presidente ucraino Petro Poroshenko e il leader del Cremlino Vladimir Putin potrebbero incontrarsi in un formato ufficiale, per la prima volta dall'inizio del conflitto nell'Ucraina dell'est, al vertice euro-asiatico Asem di Milano in calendario il 16 e 17 ottobre. Le autorita' italiane hanno gia' preannunciato la presenza di Putin, anche se il Cremlino non ha ancora ufficializzato nulla. L'ipotesi comunque gira anche negli ambienti politici russi. Fonti dell'amministrazione della presidenza ucraina non hanno potuto confermare la partecipazione di Poroshenko al summit di Milano il 16 e 17 ottobre ma non l'hanno esclusa: ''la decisione non e' ancora stata presa. Le trattative sono in corso'', ha detto all'ANSA un rappresentante della presidenza ucraina in condizioni di anonimato.
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