NEW YORK. Gli Stati Uniti non sono in guerra con l'Islam, una grande religione. Ma c'e' un “cancro”, l'Isis, da combattere: “Non è l'America contro l'Isis, ma l'America alla guida di una coalizione internazionale per assistere un paese”, l'Iraq, “con il quale abbiamo una partnership per la sicurezza”. Barack Obama spiega la posizione americana nella lotta agli estremisti e respinge paragoni impliciti con i precedenti impegni militari statunitensi. E ammette la difficoltà nel momento, pur ricordando come già il suo arrivo alla Casa Bianca era stato difficile. “È un periodo significativo questo, ma pensiamo che quando sono arrivato alla Casa Bianca c'erano due guerre in corso e una crisi finanziaria terribile e quasi senza precedenti. Abbiamo incontrato difficoltà e le abbiamo superate. Questo non è per sminuire le sfide serie che ci troviamo ad affrontare oggi”, afferma Obama rispondendo a chi gli chiedeva se quello attuale fosse il momento più difficile della sua presidenza. “Stiamo assistendo l'Iraq in una vera battaglia che si tiene nel suo territorio, con le loro truppe. Noi stiamo offrendo supporto aereo. Ed è nel nostro interesse farlo perchè l'Isis rappresenta una sorta di ibrido non solo di rete terroristica, ma con ambizioni territoriali e la strategia e le tattiche di un esercito”. Bisogna però “distinguere fra l'antiterrorismo e l'occupazione che ha caratterizzato le guerre in Iraq e Afghanistan. E' molto diverso che avere 150.000 truppe in Iraq sul campo o 60.000 in Afghanistan”. Il presidente americano mette in evidenza come la rete di Al Qaida fra l'Afghanistan e il Pakistan, guidata da Osama bin Laden, è stata resa “inefficace”, ma ci sono “gruppi regionali con ambizioni regionali e territoriali”, quali l'Isis. La campagna con gli alleati in Iraq ha “chance di successo” aggiunge Obama, precisano come l'America è una paese “indispensabile. Quando c''e un problema al mondo chiamano noi”. Obama si sofferma anche sulla crisi in Ucraina. Definendo la sua relazione con il presidente russo, Vladimir Putin, una “relazione stile business”, Obama non ritiene ci sarà un “confronto militare fra la Nato e la Russia”.