PECHINO. Un traffico di neonati ramificato in tutta la Cina che veniva gestito online. Lo ha sgominato la polizia cinese che oggi ha annunciato di avere arrestato più di mille persone.
Della rete, che Liu Ancheng, uno dei funzionari che hanno diretto l'operazione di polizia, ha descritto come "molto vasta, che si estendeva a tutto il Paese", facevano parte anche funzionari statali incaricati di fornire autorizzazioni false per l'adozione, mentre a gennaio era stata arrestata un'ostetrica che convinceva i genitori a cedere i bambini dicendo loro che i piccoli avevano gravi malattie.
"Svolgevano i loro traffici attraverso Internet, e usavano l'adozione come uno schermo", ha aggiunto Liu. Il funzionario ha precisato che le autorità di pubblica di sicurezza hanno intenzione di "intensificare" la lotta ai traffici online.
In un comunicato diffuso oggi, il ministero della pubblica sicurezza di Pechino ha precisato che l'operazione è scattata dopo che la polizia aveva verificato le denunce di alcuni informatori, secondo i quali delle gang basate a Pechino e nella
provincia costiera del Jiangsu usavano la Rete per i loro traffici.
In una prima operazione condotta in 27 diverse città il 19 febbraio scorso, 382 neonati sono stati strappati ai trafficanti. Il ministero ha affermato che gli arrestati sono 1094 e che alcuni di loro hanno confessato. Uno di questi, Zhou Daifu, ha affermato di aver pagato tremila yuan (circa 350 euro) a un funzionario per ogni falso certificato governativo che autorizzava a dare i bambini in adozione. Le spese venivano poi scaricate sulle coppie che aspiravano ad adottare i piccoli e alle quali veniva richiesto di fare una "donazione" alle organizzazioni dei trafficanti.
Il traffico di carne umana, e in particolare di neonati maschi, è un problema endemico in Cina, favorito dalla legge sul figlio unico in vigore dal 1980 e dalla tradizionale preferenza per i figli maschi che sopravvive nella società cinese nonostante la modernizzazione degli ultimi decenni. La legge che impone alle coppie di aver un solo figlio è stata fortemente ammorbidita l' anno scorso, ma la decisione è ancora troppo recente per produrre effetti significativi.
In gennaio nella provincia settentrionale dello Shaanxi è stata arrestata un'ostetrica accusata di sottrarre neonati alle famiglie per cederli alle organizzazioni di trafficanti al prezzo di mille yuan (118 euro) ciascuno. Secondo le accuse la donna, Zhang Shuxia, convinceva i genitori dei piccoli ad abbandonarli mostrando loro falsi certificati medici secondo i quali avevano dei gravi difetti congeniti. Un tribunale dello Shaanxi ha inflitto alla donna una condanna a morte sospesa per due anni, che in Cina in genere viene tramutata in ergastolo.
Nello Shandong (Cina orientale) è stata scoperta la scorsa settimana un'organizzazione che offriva ingenti somme di denaro alle giovani donne che avevano una gravidanza indesiderata e accettavano di portarla a termine, consegnando poi i neonati ai trafficanti.
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